Blitz della polizia di Catania nel corso della notte contro una banda dedita al traffico internazionale di droghe sintetiche. Sei persone sono finite in carcere. Nel corso dell’operazione, coordinata dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia e denominata “Empire”, la squadra mobile di Catania ha sequestrato un ingente quantitativo di droga. – continua sotto –
La banda operava sull’asse Italia-Olanda-Usa. Questi i sei indagati finiti in carcere su ordine del gip del tribunale di Catania: Carmelo Fabrizio Aiello, di 37 anni; Andrea Garofalo, di 49; Eleonora Gentile, 30; Michael Giuseppe Magliuolo, 30; Giuseppe Mangiameli, 35; Salvatrice Federica Rapisarda, 28, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Disposto ed eseguito anche il sequestro preventivo di una villa nel quartiere San Giorgio, di proprietà di Mangiameli e Rapisarda, considerata dagli inquirenti “provento dell’attività di traffico internazionale di droghe sintetiche”. Le indagini hanno riguardato un periodo che va dal gennaio al settembre 2020. La banda trafficava droghe sintetiche Mdma, ecstasy e ketamina, oltre che marijuana. Nel corso delle indagini sono state sequestrate sostanze analoghe per 30 chili.
La base operativa della banda era il rione San Giovanni Galermo. Le sostanze venivano importate in Italia dall’Olanda e poi spedite agli acquirenti statunitensi. Per questo motivo le indagini sono state svolte in collaborazione con la Direzione centrale per i servizi antidroga del ministero dell’Interno e con l’organismo investigativo statunitense “Homeland Security Investigation”. A capo della banda, secondo la Dda di Catania, c’era Mangiameli. La droga arrivava a Catania attraverso note società di spedizioni italiane che coprivano la tratta nazionale del tragitto in partnership con omologhe società olandesi. La droga arrivava all’interno di mobili o beni di diversa natura e, una volta tirata fuori dagli incarti, veniva stoccata nei garage di San Giovanni Galermo.
La successiva rivendita delle droghe sintetiche ai vari acquirenti, sia in Italia che all’estero, avveniva tramite chat clandestine su portali del cosiddetto “deepweb”, nel cui ambito i membri dell’organizzazione utilizzavano il nickname ‘XXXMAFIAXXX’ o ‘MAFIASTARS’. Le sostanze stupefacenti venivano spedite agli acquirenti all’interno di plichi e pacchi imballati che tramite raccomandate postali o tramite corriere espresso riportanti come mittenti generalità fittizie. Le droghe venivano nascoste dentro barattoli di creme cosmetiche, statue in gesso, confezioni di puzzle, giradischi, amplificatori, casse audio, custodie di dvd e capi di abbigliamento. – continua sotto –
Il traffico di droghe sintetiche dall’Olanda all’Italia e, da qui, verso gli Usa, coinvolgeva anche altri paesi esteri. Dal capoluogo etneo, infatti, le spedizioni di droga giungevano anche in Canada, Australia, Ucraina, Thailandia, India, Israele, Pakistan, Giappone, Nuova Zelanda, Iran e Grecia, oltre che altre località italiane. Un giro d’affari mensile di circa 150mila euro: parte dei ricavi sarebbe stata investita dal presunto capo dell’organizzazione, Giuseppe Mangiameli, e dalla moglie nella costruzione di una villa nel quartiere San Giorgio che è stata sequestrata.
Secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra mobile, gli acquirenti delle sostanze stupefacenti sintetiche pagavano con somme in criptovaluta Bitcoin che, una volta convertite in euro, venivano ripartite tra i membri della gang attraverso una serie di versamenti o ricariche su carte prepagate. Alcuni dei sequestri sono stati eseguiti direttamente in territorio statunitense con la collaborazione delle autorità Usa. Per incrementare il proprio illecito giro d’affari, in alcuni casi la banda si inseriva anche nella compravendita di armi comuni da sparo che, come la droga, venivano nascoste nei garage del rione San Giovanni Galermo.