Aversa (Caserta) – Dopo le aiuole “curate” dall’amministrazione comunale, il “cecchino fotografico” Paolo di Grazia immortala le buche, veri e propri crateri, presenti nelle strade aversane, “curate dall’Amministrazione Comunale”. – continua sotto –
Strade che, a dispetto delle tante roboanti dichiarazioni dello stesso sindaco Alfonso Golia e del suo vice con delega ai Lavori pubblici, Marco Villano, continuano, in parte, a rappresentare un pericolo, mentre quelle già interamente asfaltate presentano un manto di asfalto che sembra voler cedere al primo buon acquazzone.
Questa volta il poliziotto aversano, quasi a voler esercitare il ruolo di cittadinanza attiva, si lascia andare anche a considerazioni: “E poi dicono che non è vero che ci sono due Aversa con due modi di intervenire. Guardate queste voragini le ho segnalate oltre due anni fa. Erano più piccole di adesso; nel frattempo sono cresciute bene, dopo varie segnalazioni fatte di questa strada e di altre in situazioni simili chi di competenza al comune cosa ha fatto? Con proclami ai quattro venti ha annunciato che le nostre strade a breve sarebbero diventate le più belle mai avute e che sarebbero iniziati gli interventi”. – continua sotto dopo galleria fotografica –
Gli interventi si sono registrati e lo riconosce anche Di Grazia che afferma: “Per la verità gli interventi annunciati in qualche strada sono stati anche fatti, dobbiamo augurarci soltanto che alla prima pioggia forte non vada via tutto. Poi ci sono le buche rattoppate. E qui stendiamo un velo pietoso, roba da inaugurare di nuovo l’ex manicomio, asfalto che alla prima ruota di auto che ci è passata sopra è saltato tutto. Figuriamoci quando pioverà”.
In chiusura una rivendicazione per quella parte di Aversa che il fotografo aversano ritiene dimenticata: “e poi c’è Aversa Nord quella di cui i politici di qualunque schieramento si ricordano soltanto in tempi di elezioni. Le foto sono di poco fa volevo farne altre per farvi rendere l’idea di com’è messa Aversa Nord senza fotografare ciò che per il comune sono le aiuole, (ci vuole davvero un gran fegato a definirle Aiuole) ma tanto per il comune questo lato della città è abbandonato a se stesso, dimenticato, inesistente, ed è inutile”.
Dopo le aiuole, le buche; domenica scorsa la raccolta di firme per la Tari e i parchi chiusi. La novità (un campanello d’allarme per la maggioranza arcobaleno da non sottovalutare) è che a protestare non sono i politicanti per mestiere o per convenienza, ma i cittadini comuni. Un termometro della situazione che Golia è compagni (si fa per dire) non devono sottovalutare.