Aversa, igiene urbana: botta e risposta tra Caterino e Di Virgilio-Golia

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – L’amministrazione non controlla l’adempimento del contratto di igiene urbana da parte della Tekra. No, non è vero ed ecco perché. Botta e risposta tra Francesco di Virgilio e Gianluca Golia dal centrodestra da un lato e l’assessore al ramo Elena Caterino. – continua sotto – 

«I mastelli consegnati alle utenze private – sostiene Di Virgilio – non sono quelli previsti. Inoltre, il centro di raccolta di Cappuccini che doveva essere ristrutturato con oneri a carico dell’impresa, dopo tre anni è ancora chiuso. Il mercatino di ecoscambio non lo abbiamo mai visto così come l’Eco punto presso area residenziale popolare a nord di Aversa in locali pubblici. Il Piano di comunicazione fallimentare e non applicato. Le due case dell’acqua ad oggi non installate. Pannolini lavabili 1000 kit di prova mai distribuiti. Eco feste fantasma. Taglia carta: iniziative rivolte a scuole e uffici pubblici mai realizzate. Mille kit stoviglie compostabili per mense scolastiche mai distribuiti. Millecinquecento eco-shopper, borse in cotone, idem». «Per ora – conclude Di Virgilio – mi fermo evidenziando che il contratto è stato firmato il 29 ottobre 2020. Amministrazione dormiente, assuefatta o consapevolmente silente?».

A Di Virgilio fa eco il consigliere Gianluca Golia: «Alla soglia di un nuovo calendario di appuntamenti della famosa iniziativa “svuota cantine” e dopo un Consiglio comunale aperto dove si parlava appunto del servizio di igiene urbana, la città vive ancora disagi. In primis, le assenze delle isole ecologiche, aree utili ai cittadini per lo smaltimento di alcune tipologie di rifiuti, così da stimolare sempre più una corretta gestione dei rifiuti; continuando, ancora problemi sul calendario per il deposito di alcune tipologie di rifiuti, se pensiamo che la plastica viene ritirata una volta a settimana, in attesa del famoso “mangiaplastica” che magicamente risolverà il problema, i poveri utenti devono gestire bene gli spazi per stoccare in casa questi rifiuti. La distribuzione dei sacchetti, il cui numero esiguo non riesce a soddisfare il reale fabbisogno degli utenti, costringendoli all’acquisto, in autonomia, dei sacchetti utili per lo stoccaggio delle singole tipologie. La cosa che rende il tutto più antipatico è la somma dei tributi che i cittadini sono tenuti a versare per questi non-servizi».

Ad arginare le critiche l’assessore Caterino che evidenzia tute le attività di sensibilizzazione portate a termine con utenze private, commerciali e pubbliche e la circostanza dell’aumento della differenziata in un mese dal 31,98 al 55% da marzo ad aprile scorso. Evidenzia, inoltre: «Quotidianamente gli operatori svolgono attività di controllo e monitoraggio, applicando etichette di non conformità ai rifiuti miscelati e per tale motivo, non prelevati dagli operatori addetti per indurre l’utente a prestare maggiore attenzione nella corretta differenziazione dei rifiuti e anche per indicare la presenza di un controllo costante del territorio. Gli stessi vengono segnalati alla polizia municipale». – continua sotto – 

Caterino risponde anche per quanto riguarda pannolini a lavabili (si sta valutando modalità distribuzione); Ecofeste (non svolte per emergenza covid); forniture di tagliacarta, di stoviglie compostabili, di ecoshoppers (distribuiti contestualmente alle attività di sensibilizzazione nelle scuole); mastelli per frazione secco residuo (già distribuiti in modo capillare a tutta la cittadinanza iscritta a Ruolo Tari); ecopunto (aperto in piazza Crispi); case dell’acqua (in via di installazione).

Per quanto riguarda il centro comunale di raccolta, Caterino ricorda: «Risulta chiuso a causa di un contenzioso tra comune e vecchio gestore per cui non si possono realizzare nemmeno le attività di ecoscambio. Le procedure sono concluse e i lavori inizieranno appena si approverà il bilancio».

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