Aversa, mercato ortofrutticolo: ci mancava anche la “sindrome dissociativa” del Comune

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Comune di Aversa in tilt sul mercato ortofrutticolo di viale Europa e non solo perché da poco meno di tre anni non si riesce a riaprire per intero una struttura che era uno (se non l’unico) volano dell’economia cittadina, ma anche per gli strascichi giudiziari sia in sede civile che amministrativa. – continua sotto –

Il tutto parte dal ricorso alla magistratura amministrativa dell’operatore ortofrutticolo Romeo Tirozzi, difeso dall’avvocato Fabio Roselli, con il quale si chiede di conoscere quali fossero le posizioni degli operatori del mof (mercato ortofrutticolo) che sono entrati lo scorso 24 giugno, poco meno della metà di quelli presenti prima del fatidico 10 ottobre di due anni fa.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania, poiché nel giudizio era stato coinvolto (quale controinteressato) uno degli operatori già rientrati, su richiesta di quest’ultimo, chiede all’amministrazione comunale di Aversa di esibire la documentazione atta a dimostrare la posizione giuridica della società ricorrente che fa capo all’operatore Romeo Tirozzi.

Insomma, inizia anche una sorta di guerra tra poveri senza capire che la notifica del ricorso andava fatta per legge e che l’obiettivo non erano gli operatori già presenti nella struttura di viale Europa, ma mettere in difficoltà l’amministrazione che continua ad accumulare ritardi che sono in molti a ritenere dovuti ad una incapacità amministrativa burocratica, soprattutto alla luce dei 400mila euro già spesi e di altre 700mila stanziati nel bilancio preventivo che non si riuscirà ad approvare alla scadenza prevista dell’oramai imminente 31 maggio prossimo, visto che lo strumento contabile non è passato ancora nemmeno in giunta. – continua sotto –

Tornando al ricorso pendente, l’amministrazione comunale, attraverso il dirigente responsabile del settore, il comandante della Polizia municipale, Stefano Guarino, ha risposto che non risulta la voltura dello stand mercantile a favore della società ricorrente. Una risposta che ha provocato una risata mista a pianto sia in Romeo Tirozzi che nell’avvocato Roselli, che hanno dichiarato in proposito: «Fino a ieri non sapevamo a che titolo ci chiedevano con la nostra ditta i soldi per servizi mai ricevuti né tantomeno ci dicevano quando riaprirà il mercato; oggi, addirittura, apprendiamo che il Comune di Aversa nega di aver un rapporto regolare in essere. Siamo di fronte ad una vera e propria dissociazione. Abbiamo pendenti giudizi in cui ci opponiamo a richieste di pagamento di tasse. Ma a che titolo, allora, ci venivano richieste se non abbiamo titolo ad essere presenti? Inoltre, abbiamo avanzato richieste di notizie all’Amministrazione che ci ha risposto. A che titolo lo ha fatto se non avevamo diritto alcuno?».

Il comune di Aversa, quindi, sembra in una vera e propria sindrome dissociativa: al Tar afferma di non conoscere quale operatore la società di Tirozzi e in sede civile resiste chiedendo le tasse da pagare per la gestione dello stand all’interno del mercato ortofrutticolo. A fronte di questa ingarbugliata situazione giuridico-amministrativa, la struttura commerciale di viale Europa continua ad essere aperta parzialmente con un’amministrazione comunale che non riesce a prendere di petto una situazione che rischia di incancrenirsi.

Né è scevra di colpe l’opposizione che non solo non riesce a indicare possibili soluzioni che consentano la riapertura totale, ma, oramai, non critica più nemmeno la vicenda, avendola completamente accantonata anche negli interventi politici contro la maggioranza. Insomma, una struttura che ha mantenuto per oltre cinquanta anni circa cinquecento famiglie, tra occupazione diretta e dell’indotto, è stata completamente annientata. «Non si può pretendere, infatti, – affermano in molti sul versante degli operatori ortofrutticoli – che dopo tre anni (e forse più) torni tutto come prima. Si è voluto scientemente distruggere una realtà che funzionava».

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