Aversa – “Stop consumo suolo”, associazioni chiedono a Golia “meno proclami e più azioni a favore dell’ambiente”

di Redazione

Aversa (Caserta) – All’attenzione dell’amministrazione aversana il consigliere di maggioranza Roberto Romano ha di recente sottoposto la questione dell’utilizzo del suolo comunale. Si tratta, in particolare, di una concessione edilizia rilasciata nella zona di via Fermi riguardante un’area adibita ad attività artigianali e industriali e di un’area all’interno del centro storico tra via Santa Marta e via Porta Carrese, interessata da una ristrutturazione edilizia. Ma da una più attenta analisi da parte dello stesso consigliere, è emerso come lo stabile da ristrutturare, una falegnameria, semplicemente non sia più presente a seguito di un incendio, e quindi come l’intervento che a oggi si prefigura andrebbe ulteriormente a consumare, ancora e ancora, il suolo. – continua sotto – 

Da qui il commento di alcune associazioni (Wwf Caserta, Archeoclub sezione Normanna, Fridays For Future Aversa e Federazione La Maddalena che vorrei) che, insieme ad un gruppo di singoli cittadini, ritiene che «non possiamo rimanere indifferenti di fronte a questo scenario più che preoccupante in una città come Aversa ormai soffocata dal cemento». «La direzione intrapresa nelle ultime delibere di giunta comunale – si legge in una nota congiunta – rischia di rappresentare l’ennesimo episodio in cui i meccanismi di partecipazione pubblica per la pianificazione urbanistica vengono superati dagli atti amministrativi. Nello specifico, la delibera dell’11 marzo all’atto pratico permetterà ai privati, equiparando le aree G ed F1, di intervenire in questi spazi. In sostanza, le aree G ed F1 vengono equiparate affinché anche i privati possano realizzare edifici definiti di pubblico interesse. Se, infatti, nelle aree F1 può intervenire solo l’ente pubblico, in quelle di categoria G, invece, può intervenire anche il privato (per finalità di pubblico interesse). È chiaro, quindi, che le zone F1 vedranno il proprio valore aumentare in virtù della possibilità di cui sopra».

«Un’ulteriore delibera che consideriamo allarmante e quindi degna di essere sottoposta all’attenzione degli aversani – continuano associazioni e cittadini – è quella del 29 marzo in cui gli amministratori delineano l’ennesima scelta di indirizzo urbanistico: con il meccanismo individuato per la perequazione i privati dovranno stabilire con l’Ente pubblico gli interventi da fare nelle loro aree private. Il Comune ha infatti stanziato 38.634,96 euro per la stima dei valori delle aree nelle zone G, F1 ed agricole non ancora utilizzate nel quadro del Prg vigente. C’è da dire, inoltre, che il, Prg, l’ultimo strumento di pianificazione urbanistica vigente, è molto meno stringete di un ipotetico futuro Piano urbanistico comunale, di cui la città ha urgentemente bisogno. Ci chiediamo perché questa Amministrazione, che della partecipazione attiva si vanta di esser stata continuamente promotrice, tradisca nei fatti continuamente le sue premesse».

«Poi viene affrontata la questione riguardante la realizzazione di un’area a vocazione sportiva in prossimità del Liceo Scientifico ‘Siani’ per un valore di circa 1 milione e mezzo di euro. «Com’è possibile – si chiedono i firmatari della nota – che un intervento di tale portata urbanistica, ambientale ed economica venga deciso tra le sole mura comunali senza la partecipazione o il parere di noi cittadini aversani. Questo modus operandi, però, non ci sorprende: basti pensare alla delicatissima questione del Mercato Ortofrutticolo, dove numerose famiglie hanno visto improvvisamente venir meno per molto tempo la loro principale fonte di reddito». – continua sotto – 

A tal proposito, viene chiesto agli amministratori un Consiglio comunale aperto «che – sottolineano i firmatari – sia un serio e proficuo momento di confronto, preso atto che da diversi anni il nostro gruppo, consolidatosi nel tempo, ha mosso critiche, dato consigli e fatto richieste di chiarificazione a cui non sono succeduti atti amministrativi che andassero nella direzione da noi proposta. Inoltre, sarebbe di vitale importanza che l’Amministrazione individuasse un termine ultimo di presentazione del Puc. Un termine che vada, dunque, al di là delle sole tempistiche tecniche e burocratiche, ma sia un impegno politico assunto nei confronti della cittadinanza, la quale progressivamente sfiduciata, non solo abbandona le vie del dibattito pubblico ormai resosi poco fruttifero a causa dell’agire dei decisori politici, ma si allontana sempre più da forme di partecipazione attiva che manca non per decisione autonoma dei cittadini, ma perché ormai esclusa dalle scelte importanti che riguardano Aversa».

Dopo aver ricordato che «lo strumento urbanistico è indispensabile in un contesto di emergenza come quello aversano, in cui più del 65% del suolo è cementificato», viene chiesto all’Amministrazione Golia di fare «meno proclami e più azioni che vadano nella direzione della tutela dell’ambiente e del patrimonio storico-artistico cittadino».

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