A Bellona (Caserta), nella mattinata del 4 maggio, si è svolta la cerimonia di intitolazione del locale parco giochi al vicebrigadiere dell’Arma dei Carabinieri Emanuele Reali, insignito di Medaglia d’Oro al Valor Civile “alla memoria”.
All’evento hanno presenziato la vedova del vice brigadiere, Matilde Grasso, il sindaco Filippo Abbate, oltre a numerose autorità civili e militari, tra le quali il comandante della Legione Carabinieri “Campania”, generale di brigata Antonio Jannece, ed il comandante della Compagnia Carabinieri di Capua, tenente colonnello Paolo Minutoli. Per l’occasione è intervenuta la Fanfara del 10° Reggimento Carabinieri “Campania”.
Durante la cerimonia di intitolazione è stata data lettura alla motivazione di concessione della Medaglia d’Oro al Valor Civile al Vice Brigadiere Emanuele Reali: “Con eccezionale coraggio, sprezzo del pericolo e ferma determinazione, nel corso di una prolungata operazione di servizio nei confronti di un sodalizio dedito ai reati contro il patrimonio, nell’ambito della quale aveva già proceduto all’arresto dell’autore di un furto, non esitava a porsi all’inseguimento di un complice e, consapevole del pericolo, scavalcava la recinzione di una linea ferroviaria venendo improvvisamente travolto da un convoglio in transito. Fulgido esempio di altissimo senso del dovere e di elette virtù civiche, spinto fino all’estremo sacrificio. Caserta, 6 novembre 2018”. In alto una galleria fotografica, sotto la nota biografica
Era il 6 novembre del 2018. Una banda composta da quattro ladri d’appartamento fu individuata dai carabinieri a Caserta. Due subito catturati nel Parco La Selva. Altri due erano davanti ad un bar: uno venne subito catturato, l’altro tentò la fuga, inseguito dal 34enne vicebrigadiere Reali. Arrivato nei pressi della stazione ferroviaria di via Ferrarecce il ladro scavalcò un muretto nella corsa, e così fece lo stesso Reali che lo inseguiva, ma fatalità volle che in quel momento passasse un treno che lo travolse e uccise. Inizialmente, il ladro riuscì a far perdere le proprie tracce, ma tre giorni dopo si presentò al comando provinciale di Caserta assieme al suo avvocato per costituirsi, e venne così fermato per furto in abitazione, resistenza a pubblico ufficiale e morte come conseguenza di altro reato.
Da Vittimedeldovere.it: “Dopo aver trascorso l’infanzia e l’adolescenza tra Roma e Rieti, si è arruolato nell’Arma dei Carabinieri, anche per la passione per l’Istituzione trasmessagli dallo zio, Appuntato Sc. Q.S. (effettivo alla stazione di Leonessa – Rieti).
Dopo la scuola e dopo una brevissima permanenza a Roma (Stazione di Roma-Montespaccato), è stato trasferito alla Stazione Carabinieri di Caiazzo dove è rimasto per quattro anni, periodo in cui ha conosciuto l’amore della sua vita, Matilde, e con la quale si è spostato, avendo due splendide figlie, Giorgia, 5 anni, e Paola di 18 mesi. Essendosi distinto per prontezza operativa, coraggio ed acume investigativo veniva trasferito prima all’Aliquota Radiomobile e successivamente a quella Operativa della Compagnia di Caserta dove si è distinto per il comune acume investigativo, tanto da conquistarsi nel 2015 la promozione al grado di Vice Brigadiere ed ottenere tre encomi per la partecipazione a complesse attività investigative. – continua sotto –
Emanuele era un bravo ragazzo, un padre e un marito amorevole, ma soprattutto un carabiniere esemplare. Leale e diretto, si è sempre fatto apprezzare per la caparbietà e la riservatezza, conducendo una vita semplice, all’insegna della famiglia, del lavoro e della sua passione per la caccia. Il coraggio ha sempre scandito la sua breve vita, spingendolo a mettere a rischio la propria incolumità o assicurare alla giustizia i criminali. Come non ricordare quando, giusto due anni fa, nel rientrare a casa dalla sua famiglia, al termine del servizio, non ha esitato a estrarre unitamente ai Vigili del Fuoco da una macchina in fiamme una persona rimasta incastrata nelle lamiere, riuscendo a trarla in salvo.
Ma è l’umanità che ha sempre contraddistinto Emanuele, il suo essere giusto, sensibile e determinato. Anche lo stesso giorno in cui il suo coraggio lo ha spinto all’estremo sacrificio, Emanuele ha voluto trasmetterci il suo insegnamento. Era mattina, aveva partecipato all’esecuzione di alcune ordinanze di custodia cautelare per furto, quando non ha esitato a rincorrere una banda di ladri in un condominio di Caserta. Uno dei malfattori, nel tentativo di scappare, si è ferito ad una gamba e per il dolore è svenuto. Emanuele, senza mai fermarsi è corso verso di lui, sollecitando tutti i presenti ad aiutarlo a soccorrerlo al grido di “Sarà pure un criminale … ma è sempre un essere umano…è nostro dovere aiutarlo!”.