Condanna a 8 anni di reclusione per Aymane Tazi, il 23enne di origini marocchine accusato dell’omicidio di Angelo Marino (nella foto), il 36enne morto lo scorso settembre durante una lite a Cesa, in provincia di Caserta. Il processo si è tenuto con rito abbreviato. – continua sotto –
La Procura aveva chiesto 10 anni di reclusione, ma il giudice ha annullato l’aggravante dei futili motivi e concesso soltanto quelle generiche, oltre al reato qualificato come omicidio preterintenzionale. Marino risiedeva nella vicina Casandrino, cittadina napoletana a pochi chilometri da Cesa.
Secondo la ricostruzione operata dagli inquirenti, nella tarda serata del 29 settembre 2021, in piazzetta De Giorgi, davanti ad un bar, il 23enne marocchino, dipendente di un distributore di carburanti, sarebbe stato provocato e avrebbe reagito. Da lì un litigio con Marino che, aggredito a calci e pugni dal 23enne, si sarebbe accasciato al suolo. All’arrivo dei sanitari del 118 il 36enne era già morto.
Tazi, dopo la lite si era allontanato dal luogo ma, dopo essere venuto a conoscenza del decesso del 36enne, si era costituito dai carabinieri della locale stazione e sottoposto a fermo su disposizione della Procura di Napoli Nord per l’ipotesi di reato di omicidio preterintenzionale. – continua sotto –
Al processo si sono costituiti parte civile i familiari della vittima: il padre, due fratelli ed una sorella, tutti rappresentati dall’avvocato Luigi Marrandino. Ma Tazi, assistito dall’avvocato Francesco Lettieri, intende presentare ricorso in Appello per chiedere la valutazione della “provocazione” subìta poiché, secondo la sua versione, sarebbe stato schiaffeggiato e per questo avrebbe reagito, ingaggiando una lite rivelatasi fatale per Marino.