Brucellosi, il sindaco di Casal di Principe aderisce allo sciopero della fame

di Redazione

Anche il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, oggi ha aderito allo sciopero della fame che da 13 giorni gli allevatori bufalini stanno effettuando nel Centro Don Milani della cittadina dell’agro aversano per protestare contro il piano regionale di eradicazione della brucellosi e della tbc. A gettare benzina sul fuoco, nei giorni scorsi, è stato il contenuto della delibera della giunta della Regione Campania – che ha nominato commissario straordinario per l’emergenza brucellosi il generale dei carabinieri Luigi Cortellessa – in cui viene citato che le criticità relative all’emergenza sanitaria bufalina sono anche determinate da un contesto territoriale e ambientale “in molti casi interessato da infiltrazioni e azioni della criminalità organizzata”. – continua sotto – 

“Sono sorpreso, preoccupato e indignato perché non mi aspettavo che fra i motivi di un intervento sanitario, come quello relativo alla nomina del commissario per la brucellosi, vi fosse un problema di criminalità organizzata”, ha commentato il sindaco Natale. Già nei giorni scorsi gli allevatori, tramite il coordinatore unitario Gianni Fabbris, avevano affermato che “la camorra non c’entra niente” con la protesta degli allevatori che chiedono di sospendere il piano di eradicazione e favorire la vaccinazione, sospendendo la strada degli abbattimenti che negli ultimi 10 anni circa ha portato alla macellazione di 140mila bufale provenienti soprattutto dagli allevamenti situati nei comuni focolai del Casertano (Grazzanise, Santa Maria la Fossa, Cancello ed Arnone e Castel Volturno), di cui solo l’1,4% è poi risultato infetto da analisi post mortem.

La polemica su presunte infiltrazioni della camorra ieri ha visto il presidente del Consiglio regionale, Gennaro Oliviero, cercare di placare gli animi, parlando di “refuso” ed “espressione indubbiamente poco felice” nell’atto deliberativo che, tuttavia, a suo avviso, “non può stravolgere il lavoro serrato di questi giorni tra Giunta e Consiglio e mettere in discussione l’attenzione che il governo regionale e il presidente De Luca stanno adottando per produrre una inversione di rotta sul tema”.

Da parte sua, l’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Caputo, parla di strumentalizzazioni di bassa lega. “Mai e poi mai – ha scritto su facebook – avrei neppure immaginato di pensare quello che invece qualcuno, per strumentalizzare, ha ipotizzato di attribuirmi. Agli allevatori io non sono vicino: sto con loro. Dal primo giorno. Con impegno, testa e cuore. E solidarietà”. Oggi è la volta di Natale, che si dice preoccupato, “perché essendo un rappresentante di questo territorio, non può non preoccuparmi la presunta presenza di criminalità organizzata – ovviamente tutta da dimostrare, citando episodi, soggetti, momenti in cui questa mafia si sia palesata – in un settore fondamentale della nostra economia; e come mai chi ne è a conoscenza (la giunta regionale) non ha provveduto a denunciare tutto alla magistratura? Sono inoltre Indignato, perché si continuano ad affibbiare a questo territorio connotazioni negative, e non corrispondenti alla realtà; con queste affermazioni si tenta poi di demonizzare chi sta combattendo per difendere il proprio lavoro, facendo paventare chissà quali oscure manovre criminali dietro la loro lotta”. – continua sotto – 

Intanto, domani gli allevatori saranno a Roma per incontrare il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, dopo aver tenuto una riunione con alcuni parlamentari al Senato.

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