Bufale dichiarate infette ma sane, “Report” sul caso brucellosi. Consiglio Stato dispone nuovi esami

di Redazione

Gli allevatori sono sul lastrico e chiedono nuovi metodi di analisi visto che il 98,5% delle bufale post mortem risulterebbe non malata di brucellosi e tubercolosi, le infezioni che stanno decimando gli allevamenti di bufale in provincia di Caserta. – continua sotto – 

La beffa è che la carne delle bufale dichiarate infette lo stesso giorno della macellazione viene ritenuta idonea per il consumo ed entra sul mercato della carne bovina approdano nella stragrande maggioranza dei casi, tramite un intermediario, in un unico macello situato a 150 chilometri dai “focolai”, a Flumeri, in provincia di Avellino: il “Real Beef” di proprietà del gruppo Cremonini, leader in Europa. Ciò nonostante vi siano altri macelli situati nella zona degli allevamenti.

E’ quanto emerso dal programma “Report” di Raitre, in un servizio curato da Bernardo Iovene, che ha ricostruito la triste vicenda attraverso le voci degli allevatori sul territorio, le contraddizioni riscontrate da Consiglio di Stato e veterinari degli allevatori e le risposte dell’Asl Caserta. L’8 marzo scorso, la Regione Campania ha pubblicato il nuovo piano di eradicazione: per gli allevatori, che continuano a protestare contro una strage di animali che ritengono evitabile e inutile, sarebbe addirittura peggiorativo.

Consiglio di Stato dispone nuovi esami prima di abbattimenti – Intanto, dopo i ricorsi presentati da due aziende contro le misure sanitarie disposte dalla Regione, stamani il Consiglio di Stato ha stabilito che occorrono nuovi esami sui capi ancora in vita prima di eseguire i provvedimenti di abbattimento totale disposti in seguito ai focolai di brucellosi esplosi in alcuni allevamenti bufalini del Casertano, in particolare sui territori di Castel Volturno, Cancello ed Arnone, Grazzanise e Santa Maria la Fossa. – continua sotto – 

I giudici amministrativi sottolineano che, a causa di una “possibile erronea valorizzazione” di alcuni indicatori, nei due allevamenti in questione, dopo l’abbattimento dei capi trovati infetti, occorrano ulteriori controlli sulle bufale rimaste, prima di procedere alla drastica misura dello “stamping out” per l’eradicazione totale. Il Consiglio di Stato dispone la formazione di un apposito organismo di verifica, composto da tre esperti designati dal ministero della Salute, dal presidente dell’Istituto superiore di Sanità e dal preside della facoltà di Veterinaria dell’università La Sapienza di Roma.

Guarda il servizio sul sito di Report – Raiplay: clicca qui

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