Maxi operazione della polizia di Stato, a conclusione di un’attività investigativa, coordinata dalla Procura antimafia di Milano, diretta dalla pm Silvia Bonardi, che visto circa duecento agenti eseguire un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 31 persone ritenute collegate a un’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di ingenti quantitativi di stupefacenti e con forti legami con trafficanti sudamericani, latitanti ed esponenti di spicco della criminalità organizzata. – continua sotto –
Tra gli indagati c’è anche l’imprenditore del web Alberto Genovese, già a processo per violenze sessuali con uso di droghe su due modelle e arrestato nel 2020. L’ex fondatore di start up, come si legge nell’ordinanza che ha portato a 31 arresti, avrebbe acquistato nel novembre 2019 da 2 indagati 100 grammi “di sostanza stupefacente del tipo ketamina o cocaina” da “ritenersi destinata alla successiva vendita o cessione”. Droga che gli sarebbe stata assegnata in piazza Beltrade dove c’era la sua ‘Terrazza Sentimento’. “100 li porto adesso”, avrebbe detto, intercettato, Gennaro Falzarano (indagato) riferendosi a quella presunta consegna di droga per Genovese del 12 novembre 2019.
Ed è significativo il fatto, si legge ancora nell’ordinanza, che Genovese “sia successivamente balzato agli onori delle cronache nel mese di ottobre 2020 perché raggiunto da ordinanza cautelare con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una ragazza mediante uso di cocaina rosa e ketamina nel corso di una festa organizzata proprio presso la propria abitazione di piazza Beltrade 1”, ossia nell’ormai famosa Terrazza Sentimento, da lui messa in vendita nei mesi scorsi. I poliziotti intervenuti nell’inchiesta sulle violenze, spiega ancora il gip, “hanno proprio rinvenuto quelle due qualità di stupefacenti” nell’attico di lusso, ossia cocaina e ketamina.
E’ ricercato Andrea Deiana “importantissimo broker di stupefacenti internazionale, in grado di organizzare forniture per centinaia di chili” che risultava “co-titolare di una importante galleria d’arte moderna ad Amsterdam” come “mercante d’arte specializzato nelle opere dell’artista contemporaneo, probabilmente più famoso e nello stesso tempo più enigmatico del pianeta, Banksy” di cui nelle chat intercettate utilizzava pure il “nickname”. Lo si legge nell’ordinanza del gip Carlo Ottone De Marchi. Deiana “emerge come un broker internazionale di elevato spessore criminale in stabile contatto sia con i narcos sudamericani sia con uno dei più importanti trafficanti di droga al mondo, Imperiale Raffaele”, estradato in Italia a fine marzo scorso dagli Emirati Arabi dopo una latitanza ‘dorata’ a Dubai. – continua sotto –
Imperiale, ritenuto vicino al clan camorristico degli Scissionisti e anche lui col pallino dell’arte, è stato ribattezzato il ‘boss dei Van Gogh’ per avere acquistato, custodito e poi fatto anche ritrovare due preziosissime tele del celebre pittore fiammingo che erano state trafugate dal museo di Amsterdam nel 2002. Tra l’altro, come emerge dall’ordinanza, lo stesso Deiana in alcune chat racconta “di aver fornito un importante supporto alla latitanza di Imperiale”. E scriveva nell’agosto del 2020: “Quando mio amico era in Europa era latitante e stava sempre con me vivevamo stessa casa”.
L’attività, svolta grazie a una significativa e articolata cooperazione internazionale coordinata da Eurojust, interessa diverse regioni e stati tra cui l’Olanda, la Spagna e la Lituania con l’esecuzione di arresti, circa 50 perquisizioni, e sequestro di una galleria d’arte moderna ad Amsterdam, “ART3035 Gallery” nella quale venivano, con false fatturazioni, riciclati i proventi del narcotraffico anche nell’acquisto di opere d’arte di noti street artist. Sequestrati i conti correnti di due aziende di logistica e trasporti di Milano e Como. Perquisizioni anche presso un circolo a Cologno Monzese riconducibile a un noto gruppo di motociclisti, di cui due appartenenti sono risultati coinvolti in una rilevante importazione sul territorio nazionale di hashish.
L’operazione, condotta dai poliziotti della Unità Specializzata Antidroga della Squadra Mobile della Questura di Milano, è iniziata a settembre 2019 con l’individuazione di una cellula locale di trafficanti milanesi, riconducibile a due imprenditori nel campo della ristorazione, dalla quale si è risaliti a un importante broker internazionale della droga con collegamenti diretti con referenti sul territorio nazionale della criminalità organizzata campana, pugliese e albanese. – continua sotto –
Le indagini hanno avuto anche il supporto, nell’ambito della cooperazione di polizia, di Europol, del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, della Direzione Centrale Servizi Antidroga e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – Divisione Interpol e Divisione Si.Re.Ne.. IN ALTO IL VIDEO