Non è più in pericolo di vita Castrese D’Alterio, 19 anni, uno dei quattro giovani feriti a colpi d’arma da fuoco nella notte tra sabato 28 e domenica 29 maggio davanti a un bar di Qualiano (Napoli), in via Fratelli Rosselli. Michele Di Palma, 18 anni, l’altro ferito grave, è invece in coma farmacologico e rischia ancora la vita. Stanno invece meglio i loro coetanei Bernando Falco (che è stato dimesso dopo essere stato medicato ieri) e Nicola Di Palma (rimasto in osservazione dopo essere stato operato). – continua sotto –
Per l’agguato è stato fermato, poche ore dopo il fatto, il 37enne Marco Bevilacqua, rintracciato a casa della madre, dove aveva cercato rifugio al termine della sparatoria. Almeno sei i colpi, calibro 9, che avrebbe esploso, quanto i bossoli calibro 9 ritrovati dai carabinieri sul posto. L’uomo è ora in attesa dell’udienza di convalida ed è accusato di tentato omicidio plurimo. Con precedenti per droga, rapina ed estorsione, Bevilacqua uccise il suocero il 24 gennaio del 2006, quando aveva 20 anni, a Scafati (Salerno), al culmine di una lite. Per quel delitto, fu condannato in primo grado, con conferma in appello, alla pena di 14 anni e 4 mesi di reclusione. Già nel 2016, però, uscì in libertà vigilata. I carabinieri lo bloccarono dopo un inseguimento: era senza patente alla guida di un’auto priva di assicurazione.
Intanto, proseguono gli accertamenti per ricostruire i contorni della vicenda. Il fermato una quindicina di giorni fa si è fatto medicare alcune lesioni rimediate, ha riferito, in un presunto incidente stradale. Una dichiarazione che adesso assume un diverso valore nell’ambito delle indagini sul plurimo ferimento dei quattro giovani.
Al momento gli investigatori non escludono che, invece, quelle ferite fossero la riconducibili a una lite violenta, forse proprio con i due fratelli rimasti feriti. I due, entrambi incensurati, sono figli di un uomo ritenuto elemento di spicco della criminalità locale, non da molto tempo scarcerato, legato al clan De Rosa-Pianese di Qualiano.