“I negoziati non continuano, l’Ucraina si è di fatto ritirata dal processo negoziale“. Lo ha detto alla Tass il vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko, sostenendo che da Kiev non è arrivata alcuna risposta alla proposta di trattato di pace presentata dalla Russia. – continua sotto –
Da parte sua, il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e capo dei negoziatori di Kiev, Mykhailo Podolyak, ha confermato che i colloqui di pace con Mosca per la fine della crisi in Ucraina sono ”in pausa”. Ribadendo che Kiev non è disposta a cedere alcun territorio alla Russia, Podolyak ha spiegato che “ogni guerra finirà al tavolo delle trattative“.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente Zelensky hanno concordato sul fatto “che una soluzione diplomatica e negoziata tra Ucraina e Russia” sia necessaria per porre fine al conflitto. Scholz ha discusso oggi per telefono con Zelensky dell’attuale situazione militare e umanitaria in Ucraina. Nel riferire del colloquio, il portavoce del governo di Berlino ha sottolineato che è stata ribadita la necessità che la Russia metta immediatamente fine alle sue operazioni militari e che ritiri le sue truppe dall’Ucraina. Scholz e Zelensky “hanno accettato di rimanere in stretto contatto”, ha concluso Hebestreit.
Pochi giorni fa era stato lo stesso presidente russo Vladimir Putin a dichiarare in un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Scholz che i negoziati tra Russia e Ucraina sono “essenzialmente bloccati da Kiev”. Mentre secondo il Financial Times, Putin non avrebbe più interesse a risolvere diplomaticamente la guerra, ma vorrebbe invece impadronirsi di quanto più territorio possibile.