Treviso, sequestrati oltre 32mila articoli elettronici non a norma destinati a Napoli

di Redazione

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno sequestrato 32.721 articoli pericolosi per la salute dei consumatori, prevalentemente di natura elettrica ed elettronica, per un valore commerciale stimato di circa 2 milioni di euro. – continua sotto – 

I prodotti sono stati rinvenuti a bordo di un autoarticolato telonato, proveniente dal valico di Tarvisio, fermato nei pressi del casello autostradale di Venezia Est da parte di una pattuglia del Gruppo Treviso, quotidianamente impegnato nel controllo e nel monitoraggio dei trasporti delle merci su strada che, provenienti dall’Est Europa, transitano dal Veneto.

A richiesta dei finanzieri, il conducente del mezzo ha esibito documenti di trasporto e commerciali da cui è emerso che la merce, fabbricata in Cina, è stata sdoganata in Ungheria, per poi giungere in Italia per via autostradale, con destinazione finale Napoli.

Vasta è la gamma dei prodotti sequestrati: articoli per la cucina (frullatori, friggitrici, bilance), l’auto (sensori di parcheggio, cavi batterie), la casa e il tempo libero (stereo, fari a led, telecamere, lampade, altoparlanti, mouse, tastiere, amplificatori, calendari digitali, batterie), la cura della persona (piastre per capelli). – continua sotto – 

Gli articoli sono stati ritenuti pericolosi perché sprovvisti delle dichiarazioni di conformità e delle garanzie per la sicurezza dei consumatori, obbligatorie in base alle normative europee e nazionali, con ciò sfuggendo alle verifiche finalizzate ad assicurare che la merce importata nel territorio comunitario sia stata controllata, non sia pericolosa e soddisfi i requisiti minimi per la salute degli acquirenti, oltre che per la protezione dell’ambiente da materiali inquinanti.

Dall’esame della merce, inoltre, è emersa che, su quasi tutti gli articoli in sequestro, era stata apposta la marcatura “CE”, con caratteristiche olografiche non conformi alla normativa di riferimento.

Il conducente e l’importatore, pertanto, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Treviso per i reati di tentata frode in commercio e distribuzione di prodotti pericolosi. IN ALTO IL VIDEO

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