Aversa (Caserta) – Ancora aggressioni al personale dell’ospedale “San Giuseppe Moscati”. Nella serata di venerdì a farne le spese è stato un sanitario del reparto di medicina. Il medico è stato aggredito prima verbalmente, poi fisicamente, dal figlio di una paziente ricoverata nel reparto dopo che questi era venuto a conoscenza dell’aggravamento delle condizioni della madre e dell’ipotesi, esplicitata dal medico, di continuare le cure a domicilio. Il figlio ha iniziato prima a prendere a calci la porta del reparto, per poi colpire anche il medico e gli operatori della sicurezza. Solo due giorni prima un caso analogo: un infermiere e una guardia giurata venivano aggrediti dai figli di una donna, che danneggiavano anche il vetro del triage, per l’attesa troppo lunga al Pronto Soccorso. – continua sotto –
Per il personale del “Moscati”, dunque, è una situazione insostenibile. Ecco perché gli operatori hanno chiesto, con una comunicazione ufficiale indirizzata al direttore generale dell’azienda, sottoscritta da Cisl Fp, Cgil Fp e Nursing Up, di prendere provvedimenti per attivare un tavolo di lavoro per la sicurezza e prevenzione degli episodi di violenza al Pronto Soccorso.
“Quello avvenuto questa settimana – scrive Antonio Matttiello, esponente della Rsu del Moscati – è solo uno dei tanti episodi di violenza, verbale e fisica, che si verificano quasi quotidianamente in tutta l’area dell’emergenza e nei reparti ospedalieri della provincia a danno del personale sanitario in servizio. Fatti che non vengono alla ribalta per la sopportazione di chi subisce le violenze ma anche per timore di ritorsioni. La situazione è davvero insopportabile. Stiamo arrivando al limite e prima o poi accadrà l’irreparabile”.
Poi il sindacalista della Cgil aggiunge: “La sicurezza del personale sanitario è prioritaria e non può prescindere da un presidio costante da parte delle forze dell’ordine a tutela della incolumità fisica dei professionisti della salute. E’ intollerabile che gli infermieri siano costretti a subire costanti aggressioni nell’esercizio dell’attività istituzionali, per questo chiediamo l’attuazione di un piano stringente di prevenzione delle aggressioni, anche attraverso il potenziamento del presidio delle forze di polizia”.