Aversa (Caserta) – Una volta c’era la Milano da bere, Aversa ne ha raccolto l’eredità. Basta girare per le strade della città, quelle centrali, centralissime, per capire subito che vige il “tavolino selvaggio”. – continua sotto –
Premesso che non abbiamo niente contro i titolari di esercizi di somministrazione di cibi e bevande, non appare però assolutamente giustificabile quello che ad Aversa è sotto gli occhi di tutti. Se la cosa andava bene quando si era in piena pandemia, ora che si è tornati alla normalità, la circostanza appare quantomeno strana. Ci sono locali in via Roma, piazza Municipio e in altre zone di “movida” che hanno occupato militarmente spazi collettivi; spazi che in molti casi vanno ben oltre quelli assentiti. Una situazione facilitata dalla mancanza di controlli da parte della polizia municipale che è oramai agli sgoccioli, con gli uomini più che sotto dimezzati.
Ad evidenziare la situazione l’ex assessore Gennaro Morra, che ha dichiarato: “Aversa sembra essere un grande, enorme bar. Tavolini ovunque, anche in mezzo alla strada, transennati lasciando piccoli spazi alle vetture. L’attuale amministrazione ha snaturato la nostra città. Una città d’arte e di servizi che è stata trasformata in una città di saloon all’aperto. Tra sindaco e assessore alle attività produttive non si capisce chi possa essere maggiormente colpevole di questa situazione che è sotto gli occhi di tutti”.
“Il problema – continua Morra – è che c’è anche altro. La città è sporca. Erbacce e cartacce ovunque. Isole ecologiche chiuse. Insomma, una incapacità a gestire l’ordinario che ci preoccupa soprattutto come aversani”.