Aversa, Giudice di Pace sempre più nel caos: fascicoli anche vicino ai bagni

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Fascicoli ovunque, anche vicino ai bagni, oltre che nei corridoi. Se questa era la situazione degli uffici del Giudice di Pace di Aversa quando era in piazza Plebiscito, lo stesso quadro si ripropone oggi con la sede di via Castello. Insomma, il blitz di “Striscia la Notizia”, da parte di Luca Abete, non ha, purtroppo, messo in evidenza nulla di nuovo rispetto a quanto gli avvocati hanno da sempre denunciato circa l’inadeguatezza del personale e degli spazi nonché circa l’insostenibilità delle modalità di lavoro in quell’ufficio. – continua sotto – 

“Se fino ad oggi l’attività è andata avanti, – ha dichiarato il presidente della Camera Civile Carlo Maria Palmiero – tanto è stato reso possibile solo grazie all’abnegazione di avvocati che, pur di garantire gli interessi dei propri rappresentati si sono fatti spesso carico di adempimenti ed attività non di loro spettanza”. Infatti, anche per chiedere le copie bisogna sottoporsi a delle vere e proprie forche caudine.

Molto critica Adele Belluomo, avvocato tra i più battaglieri che afferma: “Noi avvocati patiamo l’assenza di un Coa effettivo. Quello attuale opera sub judice ed è distante dalle problematiche dell’ufficio del Gdp sia per assenza fisica che per effettiva operatività. I problemi strutturali non dipenderanno sicuramente né dal Coa né dalle Istituzioni di prossimità, ma quelle funzionali, a prescindere dalla carenza di personale potrebbero essere mitigate da una giusta applicazione dei protocolli emessi dal Tribunale, da una maggiore attenzione a ciò da parte dei nostri rappresentanti e da un lavoro più sinergico tra giudici e avvocati”.

Per quanto concerne la struttura, è inadeguata per dimensioni ma anche molto trascurata. Basta dire che l’ascensore è fuori servizio da un anno, ciò ledendo il diritto di utenti, testimoni ed avvocati che abbiano difficoltà nella deambulazione. – continua sotto – 

Le vicende del Giudice di Pace di Aversa sono state oggetto di varie proposte della Camera Civile che proponevano l’implementazione dell’informatica, come invece già accade al nord, consentendo l’espletamento di gran parte degli adempimenti da remoto, senza aggravare il lavoro dei dipendenti, ma sono rimaste lettera morta. E se a tanto si aggiunge la più volte confermata disponibilità del Comune di Aversa a mettere a disposizione nuovi spazi e nuovi locali, si capisce che il testimone passa in mano alla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, che è stata in visita a Napoli Nord la scorsa estate e che questa situazione conosce.

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Redazione
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