Aversa (Caserta) – Un intervento del 118 più tempestivo forse avrebbe potuto salvare la vita al 67enne aversano che giovedì 9 giugno improvvisamente si è sentito male ed è crollato a terra in piazza Vittorio Emanuele. – continua sotto –
Tra l’evento infausto e l’arrivo della autoambulanza medicata, vale a dire con medico a bordo e l’attrezzatura necessaria ad un intervento di rianimazione, è trascorsa quasi mezz’ora. Troppo per fare fronte all’eventuale danno prodotto dal malore e rendere possibile il recupero del cittadino. Stando ai dati ufficiali registrati dagli operatori del servizio di emergenza, alle ore 11:02 minuti era stata fatta una prima chiamata al call center del 118 che aveva risposto da Napoli, purtroppo la linea sarebbe immediatamente caduta e si è resa necessaria una seconda chiamata, questa volta dirottata dal call center di Napoli a Caserta da dove alle 11:08 minuti è stata avviata la ricerca dell’autoambulanza con medico a bordo disponibile da inviare in piazza Vittorio Emanuele.
Essendo l’unica postazione medicata presente nella zona di competenza di Aversa collocata a Succivo, distante circa 8 chilometri, percorribili in 20 minuti in assenza di traffico, l’ambulanza è arrivata sul posto alle 11:27, troppo tardi per un intervento di emergenza. Così, malgrado il soccorso portato dal dottor Angelillo, dal cui studio l’uomo era appena uscito, che ha iniziato il massaggio cardiaco e di persona è corso alla vicina farmacia per chiedere un defibrillatore che però non avevano, il medico del 118 non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.
Forse quel cittadino sarebbe deceduto ugualmente se l’ambulanza fosse partita da Aversa, da via Santa Lucia, dove fino ad alcuni anni fa era disponibile un’ambulanza con medico a bordo. Purtroppo, però, una inspiegabile razionalizzazione del servizio di emergenza, organizzata probabilmente a livello centrale dalla direzione dell’Asl, ha fatto sì che nei vari distretti in cui è presente un servizio 118 sia presente una sola autoambulanza e non sempre ci sia disponibilità di medici. Il distretto sanitario di Aversa è fra questi, come sa bene il sindaco Golia per aver avuto necessità del servizio di emergenza per un problema di famiglia che, avendo constatato con mano questa carenza, avrebbe chiesto al direttore generale dell’Asl un intervento, che ancora non è stato realizzato, per colmare questa lacuna assistenziale. – continua sotto –
E’ stato inutile perché, ad oggi, stando a quanto riferiscono gli addetti al servizio, il 118 nell’Asl Caserta è carente di 67 medici, cosicché attualmente la postazione di Succivo – che copre Succivo, Carinaro, Gricignano, Orta di Atella Sant’Arpino, Cesa, Teverola, Casaluce e Aversa – può contare solo su un’ambulanza medicata presente a Succivo così che, in caso di un duplice intervento urgente contemporaneo, ha necessità di scegliere dove dirigersi mettendo a rischio la vita di uno dei due pazienti che hanno un’emergenza urgente come quella avvenuta in piazza Vittorio Emanuele. Questo perché “per ogni postazione – dicono gli operatori del 118 – c’è una sola ambulanza”. E relativamente alla presenza del medico, dettagliando la situazione presente nel territorio dell’agro aversano, ricordano che “ogni postazione dovrebbero avere un organico di cinque medici, ma di fatto la postazione di Aversa è senza medico, la postazione di Trentola è carente di un medico. La postazione di Casal di Principe è carente di due medici e da settembre, causa pensionamento, la carenza passerà a tre”.
Con questi numeri è impossibile garantire l’assistenza del 118 in interventi di emergenza-urgenza. Per un’azienda sanitaria che intende migliorare la qualità del servizio fornito alla cittadinanza è inaccettabile che non si provveda a risolvere la carenza di personale che rende mette a rischio l’efficacia di un servizio di importanza vitale, giacché un infermiere, per quanto preparato, non può sostituire un medico. Rimanendo così le cose, chiamare il 118 per avere un intervento in caso di emergenza-urgenza diventa come fare un terno al Lotto.