Aversa (Caserta) – “Ma chist stann bbuon?!?”. Ricorre al napoletano Paolo Santulli per commentare quello che noi ci limitiamo a definire un patetico tentativo di distrazione di massa, un comunicato della giunta comunale nel quale si ribadisce che l’amministrazione Golia “non si farà intimidire”. – continua sotto –
“Un documento delirante senza alcuna attinenza alla realtà contingente. Vogliono contrapporre alla barbarie la civiltà della politica! Ma di che parlano? Credo – continua l’ex parlamentare – che vivano in un mondo fantastico, continuando a propinare favole ai cittadini, che non ci credono più da tempo. Dimenticano ciò che rappresentano: amministratori illegittimi. Frutti di un volgare ribaltone fondato su un vergognoso ‘Do ut des’. E con tutto ciò, non riescono ad avere il numero legale, nel Consiglio Comunale, nemmeno in seconda convocazione. Le ultime delibere approvate solo grazie alla responsabilità dell’opposizione. Ci vuole la faccia tosta a continuare a prendere in giro la gente”.
“Ci rendiamo conto – è ancora Santulli a parlare – che monopolizzano l’informazione ma il troppo è troppo. “Non ci faremo intimidire”, ma da chi? Probabilmente lo fanno tra loro, visto che stanno sempre in contrapposizione. Sono confusi, oltretutto, in un modo o nell’altro questa loro esperienza è in dirittura d’arrivo, probabilmente è per questo che le incertezze e l’incapacità cresce in modo esponenziale. Ritengo, e concludo, che farebbero meglio a fare una dignitosa presa di coscienza e passare la mano”.
Gianluca Golia: “Vittimismo per non accettare critiche” – Altrettanto pesante le dichiarazioni del leader dell’opposizione centrista Gianluca Golia: “Leggendo il comunicato congiunto (?) della maggioranza, una serie di riflessioni sorgono spontanee. Innanzitutto, non comprendo questo senso di vittimismo da cui sono pervasi, non capisco perché, come ogni capace e rodato amministratore e politico, non accettano le critiche. Non si accetta l’idea che altri non apprezzino il loro modus operandi, la loro scarsissima propensione al concreto e utile per la città rispetto alla grande capacità di apparire in feste, eventi e occasioni che dovrebbero essere solo a corollario di azioni più concrete. Continuando, non capisco perché vogliano dare ad altri la responsabilità del loro impasse politico/amministrativo quando, i veri ed unici responsabili sono loro stessi ed i difficili equilibri che quotidianamente devono andare a ricercare pur di ottenere qualcosa (chi qualche prebenda e chi il permanere incollato alla poltrona); di questa situazione, l’unico vero artefice è stato proprio il Sindaco Golia che, quando nel novembre 2020 non ebbe più i numeri, con una pessima operazione politica, si è affidato a chi di responsabile ha ben poco (politicamente parlando)”. – continua sotto –
“Oggi, – continua Gianluca Golia – vogliono continuare a passare per vittime di un sistema perverso, vittime della “macchina del fango” (come piace ripetere a qualche consigliere che più che eclettico direi confuso) pur di giustificare la loro incapacità amministrativa e politica. “L’auto-proclamazione” a donne e uomini impegnati intere giornate per il bene della città, ha di quanto più simpatico che ci sia perché, se così fosse, Aversa dovrebbe essere davvero un’altra città ma questi risultati, ahimè, non li vediamo da tempo. Quindi, consiglierei di ottimizzare meglio questo tempo senza sprecarlo. Forse anche per questo, ogni volta che c’è un consiglio comunale, alla prima convocazione non ci sono mai, perché forse impegnati in grandi operazioni amministrative. In conclusione, sarebbe più onesto fare una seria ed attenta riflessione da parte del Sindaco, capire che i numeri che ha, hanno un prezzo sempre più alto ogni volta che si avvicina un consiglio comunale e che Aversa e gli aversani non meritano questo indecoroso e volgare spettacolo”.
IL DOCUMENTO DELLA GIUNTA GOLIA – Ma cosa aveva affermato la giunta guidata dal sindaco Golia? Ecco la pubblicazione integrale del comunicato stampa. «Non è la prima volta e non sarà l’ultima. Dal 2019, da quando l’Amministrazione di Alfonso Golia si è insediata, gli attacchi personali, i veleni, l’ostracismo insensato sono stati sempre presenti. Negli ultimi tempi è evidente quando tutto questo sia sempre più attuale, nella forma insopportabile di vili attacchi ad personam ai singoli componenti della Giunta Comunale. Nelle ultime settimane tra illazioni, notizie false, menzogne vere e proprie, il livello del fango si è innalzato con l’evidente tentativo di innescare una strategia della tensione per avviare repentinamente il percorso di vita politica della attuale compagine amministrativa alla sua conclusione. Quando il conflitto trova la sua fondatezza sui binari corretti della politica, noi non possiamo che rallegrarcene. Il confronto va preservato a tutti i livelli. La politica deve svolgere nel suo alveo istituzionale la naturale funzione di intermediazione tra le forze politiche e sociali. Ma oramai siamo oltre. I componenti della Giunta comunale sono bersagli, a turno, di una polemica velenosa che vuole screditare la persona e l’operato.
Polemica da parte di chi? Siamo certi di una regìa ben organizzata che da tempo ha abbandonato le virtù della politica e ha abbracciato le armi del dileggio e della polemica cattiva e infondata. Polemica perché? Il progetto di città, fondato sull’azione di cambiamento continuo in atto, di certo non arreca gioia a chi ha costruito in passato e vuole costruire in futuro il consenso politico e sociale sulle emergenze mai risolte. La Giunta comunale dell’Amministrazione Golia è costituita da donne e uomini che impegnano e dedicano tantissimo spazio del proprio tempo al benessere della città. Donne e Uomini con i loro principi e le loro idee, che possono commettere errori, prendere decisioni che possono poi rivelarsi non efficaci, che possono non essere d’accordo tra loro e manifestare liberamente il proprio pensiero sempre con spirito costruttivo. Donne e uomini che insieme vogliono contrappore alla Barbarie del puzzo della polemica personale, la Civiltà della politica e dell’impegno quotidiano. Non ci faremo intimidire».