Aversa (Caserta) – “Nel corso degli anni abbiamo assistito, come ho già detto in altre occasioni, ad un progressivo decadimento e ad un’inesorabile impreparazione della classe dirigente, sia a carattere nazionale che locale, che ha causato danni, amplificando e moltiplicando i problemi e le difficoltà”. Lo afferma Maurizio Pollini, vicepresidente di Confesercenti Campania e presidente Sos Imprese Caserta. – continua sotto –
“Questo decadimento – sostiene Pollini – è cominciato contestualmente alla crisi dei partiti politici, che sono stati per decenni la fucina di giovani talentuosi e preparati politici contribuendo alla formazione e alla crescita di una classe dirigente competente, abile e capace di avviare, sostenere e favorire grandi processi di sviluppo e di crescita. Oggi, con l’avvento di movimenti e comitati politici – piccoli centri di potere formati da un pugno di soggetti che credono di poter gestire e governare il cambiamento quantitativo e qualitativo dell’economia – si è determinato il vero crollo e fallimento della politica”. Inevitabile quindi un confronto con la politica del passato e con chi la rappresentava nelle varie sedi istituzionali.
“Un raffronto con il passato – continua – va fatto anche con riferimento alla nostra città ricordando come, negli anni ’90, quando, ancora ragazzino ma già impegnato in politica, ho lavorato al fianco di personaggi che hanno fatto la storia della nostra città contribuendo al raggiungimento di risultati memorabili. E per fare un esempio di governabilità e di risultati, ricordo che la classe politica di allora – i vari Tiberio Cecere, Angelo Jacazzi, Pozzi e tanti altri – fu capace di portare ad Aversa ben due Facoltà universitarie: Ingegneria e Architettura, che oggi costituiscono il fiore all’occhiello della città. Avvicinandoci ai tempi attuali pensiamo ad altri risultati importanti quali l’acquisizione dell’ex Campo profughi, trasformato in un grande polmone verde ma che da allora aspetta ancora di poter decollare definitivamente; la stessa villa comunale che fu ristrutturata insieme a tante altre infrastrutture come la Variante, in occasione della venuta dell’allora Papa Giovanni Paolo II, la linea della Metropolitana e il Tribunale di Napoli Nord, opere, quest’ultime di grande impatto e importanza ma rimaste incompiute per la mancanza delle necessarie infrastrutture a servizio. Questi sono solo alcuni dei risultati ottenuti dalla classe politica dei tempi ormai andati e che vorremmo ritornassero per realizzare grandi opere e di conquistare alte mete”.
“Oggi – sottolinea Pollini – abbiamo una grande opportunità che non può essere mancata e che porta il nome di Pnrr. I cittadini sono stufi di beghe interne ai cartelli elettorali che si firmano solo per mantenere spazi e agibilità per perorare e curare interessi personalistici. Aversa ha bisogno – ed a maggior ragione in un momento in cui sono disponibili finanziamenti e erogazioni molto generose – di una ‘politica del fare’ che si concentri anche su pochi ma significativi obbiettivi e ma che si adoperi per raggiungerli. Ad esempio, si potrebbe cercare di centrare un obbiettivo solo sfiorato in passato e cioè quello di portare un polo della medicina ad Aversa all’interno dell’area dell’ex Maddalena. Pensando ai servizi e sempre sfruttando le risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza si potrebbe realizzare un parcheggio interrato nel Parco Pozzi dove già esiste un piccolo spazio adibito a parcheggio in superfice, si risolverebbero i problemi legati alla sosta in città, si doterebbe l’immenso polmone verde di un servizio indispensabile e lo stesso parcheggio potrebbe essere utile all’utenza del Tribunale, vista la vicinanza con il Castello aragonese che ospita la struttura giudiziaria”. – continua sotto –
Sul piano dello sviluppo economico, invece, Pollini evidenzia: “Avrei accolto con favore l’idea di creare un’area Fiera in cui lavorare per valorizzare l’immenso patrimonio artigianale ed enogastronomico di Aversa e di tutta la provincia. Solitamente, i nostri prodotti arricchiscono e rendono inimitabili le fiere che si svolgono periodicamente in altre regioni: penso alla fiera delle calzature che si svolge a Milano ovvero a quella dei prodotti enogastronomici, per esempio Cibus a Parma, dove le aziende della Campania rappresentano il fiore all’occhiello delle stesse”.
“Ed allora – prosegue il vicepresidente di Confesercenti Campania – perché non creare un luogo e un evento che possano richiamare nella nostra regione buyer da tutto il mondo. Allo stesso tempo si potrebbe valorizzare l’inestimabile patrimonio artistico-culturale, in particolare quello della provincia di Caserta è ricco e ineguagliabile, in modo da favorire il turismo, anche quello religioso, che è un sicuro volano di sviluppo, partendo dalla riqualificazione e dal recupero di Porta Napoli, l’arco dell’Annunziata per intenderci, un monumento di ineguagliabile valore storico artistico che dovrebbe rappresentare il biglietto da visita di Aversa per chi vi giunge dal Napoli. Ora è il momento di lavorare per creare infrastrutture e per favorire lo sviluppo del turismo”.
“Quindi, – conclude Pollini – Aversa ora ha bisogno di una politica seria, che ponga in essere circuiti virtuosi che attivino e incrementino il turismo, che favoriscano l’afflusso in città di potenziali clienti per le attività commerciali, che creino posti di lavoro per i giovani e che favoriscano la loro permanenza nella nostra città, che creino nuove opportunità lavorative e di crescita economica. Ad Aversa, ricordo, ci sono oltre settemila imprese che vedono impegnati almeno 21mila addetti, un terzo della popolazione (Aversa è una città di 60mila abitanti). Aversa, dunque, ha bisogno di una programmazione seria e lungimirante cosa che è venuta meno in questi ultimi tempi, ha bisogno di una classe politica preparata ed attenta alle esigenze dei cittadini. Non tutto è perduto, abbiamo ancora fiducia che la Politica, quella con la P maiuscola, sia in grado di poter riprendere in mano la situazione e di cominciare a lavorare seriamente per il rilancio della nostra città e delle sue prerogative culturali, enogastronomiche, monumentali e delle sue capacità imprenditoriali. Cosa serve? Competenza e buona volontà!”.