Aversa, Pronto Soccorso tra carenze di personale ed aggressioni: altro che “sanità scandinava”!

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Calci e pugni agli operatori, una vetrata in frantumi. Ennesima aggressione al pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa. I parenti di una paziente, infastiditi dal ritardo nella visita di una congiunta, hanno dato in escandescenze sino all’arrivo delle forze dell’ordine. – continua sotto –

Questi i fatti resi noti dall’associazione Nessuno tocchi Ippocrate: «Alle 23.19 di martedì si presenta una donna accompagnata dai figli con una sospetta infezione via urinaria, già trattata in precedenza in un altro nosocomio. Le viene assegnato un codice verde al triage in attesa di essere visitata. Dopo trenta minuti dall’ arrivo i familiari iniziano ad andare in escandescenza iniziando ad inveire contro i triagisti insistendo che la propria familiare doveva essere visitata con urgenza perché stava male. Gli infermieri spiegano ai parenti e alla assistita che dovevano attendere perché c’erano altre persone in attesa prima di loro e da più tempo».

Una spiegazione che non soddisfa gli energumeni che «iniziano a minacciare il personale verbalmente, prima iniziando a colpire con calci e pugni la porta scorrevole e poi tentano di aggredire con calci e schiaffi, colpendo un infermiere e una guardia giurata e lesionando il vetro d’ingresso del pronto soccorso». Vengono allertate le forze dell’ordine che, una volta giunte in pronto soccorso prendono le generalità degli aggressori e le dichiarazioni degli aggrediti. Alle 00.40 la signora viene visitata, trattata e dopo poco rimandata a domicilio. «Restano – conclude l’associazione dei medici – le grida, i calci, i pugni e un vetro lesionato del pronto soccorso».

In verità, restano anche tutte le perplessità sulla chiusura del drappello di polizia che era presente in reparto, riaperto qualche anno fa, in maniera effimera, solo di giorno, per venire abolito dopo qualche mese. Accanto alla mancanza di sicurezza degli operatori, c’è anche la carenza atavica di operatori della sanità in quello che è il secondo pronto soccorso della Campania per numero di pazienti. Non a caso, infatti, nello stesso giorno dell’aggressione, la delegazione Fials del Moscati ha inviato una nota alla direzione dell’Asl Caserta con la quale evidenzia ancora una volta «le preoccupazioni e i timori in merito alle gravi carenze di personale presso il nosocomio di Aversa.  In particolare, la Fials nelle varie sedi istituzionali ha evidenziato l’assoluta urgenza di aumentare le unità di personale con qualifica di operatore socio sanitario anche in ragione del rinnovo della convenzione con I’Asl Napoli 2 Nord, assumendo una posizione univoca di reclutare immediatamente almeno 20 dipendenti a tempo indeterminato».

Il sindacato esprime meraviglia per «le scelte e le decisioni della Direzione strategica che anziché assegnare ii personale neoassunto al nosocomio normanno, che da sempre vive l’emergenza, li assegna ai presidi ospedalieri di Sessa Aurunca e di Piedimonte   Matese, mostrando ancora una volta assoluta inadeguatezza e incompetenza». La Fials fornisce anche un dato significativo relativo al reparto in questione: «all’atto dell’insediamento, nel 2019, dell’attuale Direzione Strategica, il numero di operatori presso l’ospedale Moscati era di 110 unità, attualmente di solo 75». «Sembrerebbe oltretutto superfluo – aggiunge la nota sindacale – evidenziare il senso di disorganizzazione e gestione delle Risorse Umane nell’assegnare ad libitum unità faticosamente rastrellate e dirottate altrove, sovvertendo e contravvenendo anche a quanto concordato con tutte le organizzazioni sindacali, nell’incontro tenutosi lo scorso 24 maggio scorso».

Insomma, una situazione questa del Moscati, e del pronto soccorso in particolare, che non è affatto una novità. Sono anni, infatti, praticamente dalla sua nascita, che il presidio lamenta problemi di sicurezza legati al particolare bacino di utenza, ma anche alla carenza di operatori in tutti i settori. A nulla è valsa, in occasione, qualche anno fa, dell’inaugurazione del rinnovato pronto soccorso, la promessa del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, di trasformare la sanità aversana in sanità scandinava.

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