Orta di Atella (Caserta) – Gli eventi dell’ultimo Consiglio comunale, in cui è mancata la maggioranza necessaria all’approvazione dei punti all’ordine del giorno, per il sindaco Vincenzo Gaudino meritano un’attenta riflessione e, soprattutto, richiedono che, delle loro ragioni, sia dato conto, pubblicamente, alla città. – continua sotto –
Ecco una lettera aperta alla cittadinanza a firma di Gaudino, che pubblichiamo integralmente: «Ritengo che tutte le forze che sostengono questa amministrazione comunale siano perfettamente consapevoli della discontinuità politica, che stiamo cercando di dare, e che abbiamo già iniziato a fare, seppur fra mille difficoltà, in molti settori della pubblica amministrazione. Questioni che portano tutte con sé quel cambio di mentalità e quella rivoluzione, che insieme vogliamo realizzare. È un lavoro silenzioso, perché è questo il profilo che, fin dall’inizio, ho voluto dare alla mia azione amministrativa. Un cambiamento ideologico che, partendo da lontano, porta con sé idee innovative e valori diversi rispetto al passato. Sono queste le condizioni che ci accomunano e che garantiranno, nel tempo, una maggiore stabilità politica e amministrativa. Ci sono state e ci saranno, ancora, tante difficoltà nella realizzazione del programma di medio e lungo periodo. Rientrano nella fisiologia di un’amministrazione. Ed, in particolare, di questa.
Sono, altresì, consapevole che il gruppo politico di maggioranza dei “Democratici & Riformisti” ha chiesto, fin dall’inizio, una metodologia diversa. Una maggiore collegialità nelle scelte strategiche dell’amministrazione ed un approccio più radicale sulle grandi questioni oggetto del programma elettorale. Un approccio che manifesti all’esterno, ancora, più fortemente, queste scelte di discontinuità. Ed ha voluto, democraticamente, rappresentarne l’esigenza, assentandosi nell’ultimo Consiglio comunale, dopo avermelo opportunamente preannunciato. È ovvio che non era una provocazione, ma soltanto una presa di posizione politica. Forte e decisa. Una posizione che comprendevo perfettamente nel merito, ma che non condividevo nel metodo. Ed anch’io, democraticamente come loro, ho manifestato il mio dissenso.
Il gruppo politico dei “Democratici & Riformisti” è, però, pure, il mio partito. Quello che, per due volte consecutive, mi ha candidato come sindaco di questa splendida e difficile Città. È un partito fatto di persone perbene. Altrimenti, ma questo è ovvio, non sarebbe neppure il mio partito. Anzi, il nostro partito. Persone con cui sono cresciuto politicamente e con cui ho condiviso, e condivido ancora, quelle battaglie di liberazione della nostra Città. Persone in cui mi rivedo e che mi hanno dato, sempre, fiducia, anche nei momenti più difficili, come questo, riconoscendomi sempre rispetto e libertà di scelta nelle deleghe e nelle nomine. Probabilmente, ho dato per scontate alcune cose, trascurando il rapporto umano con molti di loro. Abbiamo tempo per rimediare. Anche perché il gruppo dei “Democratici & Riformisti” è il partito più rappresentativo della coalizione. Il partito che più degli altri, vuole imprimere quella discontinuità che si aspettano i cittadini e, soprattutto, ripeto, vuole che essa sia percepita fortemente, anche all’esterno, attraverso ogni singolo atto di questa amministrazione. – continua sotto –
Nel confronto di questi giorni, capiremo, insieme, come abbiamo sempre fatto, se si possono recuperare, “integralmente”, quelle forze e quello spirito, che hanno portato alla nascita dell’Unione Progressista. Un progetto partito molti anni fa. Già, prima delle ultime due esperienze consiliari. Con loro ho iniziato un percorso e con loro lo porterò a termine. Questo è sicuro. Sento, anzi, sentiamo, con profondo rispetto, il peso delle responsabilità, che ci sono state affidate dagli elettori. Le aspettative sono alte e di questo sono, anzi siamo, perfettamente, consapevoli.
Ritengo opportuno fare un’ultima precisazione. In questi giorni, c’è stato un dibattitto surreale, in seguito ad una risposta da me fornita, in modo molto seccato, ad una consigliera comunale in occasione dell’ultimo Civico consesso. Non credevo, neppure, necessario precisare che non mi sento, affatto, sottoposto ad alcun ricatto. Politico, si intende. Anzi, sotto questo profilo, è vero, proprio, il contrario. In Consiglio comunale, e sfido chiunque a dimostrare il contrario, ho, semplicemente, risposto ad una becera provocazione, precisando che, “nella mia vita, non mi sono mai fatto ricattare da nessuno e non mi farei ricattare dalla politica”. È stato uno modo, come al solito non capito dalla minoranza consiliare ed extra consiliare, a guardarsi un poco dentro. Ritengo, pertanto, strumentale la polemica ed offensive le mistificazioni di quelle che sarebbero state mie dichiarazioni, modificandone, volutamente ed in modo diffamante, il senso. Valuterò, a tal fine, le opportune azioni da intraprendere.
È inutile ribadire che i prossimi mesi saranno fondamentali per gli investimenti che dovranno essere fatti nelle grandi opere infrastrutturali. Ed è su questo che dobbiamo concentrarci. Interventi che richiedono tanta energia, perché cambieranno completamente il volto della Città. Perciò, non perderò tempo e non interverrò, come, peraltro, ho fatto finora, sulle baruffe quotidiane e sulle polemiche strumentali di alcuni esponenti politici di opposizione, compresi quelli del passato, spazzati via dall’ultima tornata elettorale. Il resto sarà giusto dirlo in Consiglio comunale. Come succede in democrazia. Buona Festa di San Salvatore a tutti!».