Orta di Atella (Caserta) – «Una maggioranza oramai appesa al voto del sindaco, in mancanza del quale nessun provvedimento potrebbe mai essere approvato, si è presentata necessariamente al completo (non accadeva da mesi) per discutere del bilancio di previsione. – continua sotto –
Dopo aver offerto per mesi uno spettacolo indegno all’insegna dell’immobilismo completo, nel nome della spartizione di poltrone, non contenti dei risultati non ottenuti, ieri hanno dato prova del clima nervoso che si respira in maggioranza: tesi come corde di violino e pronti a scattare ad ogni legittima osservazione dei consiglieri non allineati alla volontà di un sindaco palesemente in difficoltà e debole nelle intenzioni e nelle affermazioni.
Il bilancio presentato ieri in Consiglio riportava secondo noi una serie di incongruità, di artifizi contabili, di mancate verifiche, di palesi incertezze. Come gruppo “Orta in Movimento” abbiamo da tempo preso le distanze dalle scelte politiche e dal metodo amministrativo adottato dal sindaco all’indomani delle elezioni e rivendichiamo, in maniera seria e coerente com’è nostro costume, un ruolo autonomo all’interno del Consiglio comunale.
E così in maniera autonoma abbiamo fatto rilevare al sindaco e alla giunta che questo bilancio, dove cifre messe a caso fanno quadrare i numeri ma dal quale traspare la mancanza assoluta di indirizzo politico concretamente applicabile, era per noi invotabile. Va chiarito che il nostro gruppo non ha avuto alcuna interlocuzione con il sindaco e la giunta in merito alla predisposizione del bilancio di previsione. Dunque ribadiamo, perché il sindaco riesca finalmente a comprendere: che il voto di Orta in Movimento non può essere dato per scontato; che l’analisi dei provvedimenti che saranno portati in aula sarà sempre puntuale e responsabile da parte nostra e che i nostri voti saranno consequenziali ai risultati dello studio degli atti. – continua sotto –
Detto questo, per aggiungere l’indecoroso all’indegno, ieri, in maniera assolutamente irrituale, inopinata e improvvisata, il gruppo dei Democratici e Riformisti ha chiesto in aula le dimissioni del Presidente del Consiglio per il suo voto contrario al bilancio. Nell’esprimere assoluta fiducia al nostro presidente, l’avvocato Antonio Carbisiero, va ricordato a questi signori, poco democratici e per niente riformisti, che la funzione del presidente del Consiglio non è, per legge, nelle disponibilità della maggioranza e non è soggetta ad alcun vincolo di appartenenza politica.
A giustificare la loro richiesta, dando prova di profonda ignoranza, hanno accusato il presidente del Consiglio di non aver ancora insediato le Commissioni consiliari dove discutere preventivamente del bilancio ma non sanno, lor signori, che il presidente non può insediare nessun organo che non sia previsto dallo statuto e dal regolamento consiliare e che a 8 mesi dalle elezioni né il sindaco, né la giunta, né il Presidente della commissione comunale per lo Statuto e i regolamenti (Luca Mozzillo in quota proprio dei poco democratici e per nulla riformisti), hanno provveduto a proporre le dovute variazioni da apportare allo statuto e al regolamento consiliare per prevedere finalmente le commissioni consiliari che a Orta di Atella (ci distinguiamo sempre in peggio) ancora non esistono.
Se dovessero ritenere che il presidente del Consiglio abbia violato qualche norma di legge o dello statuto o del regolamento consiliare o abbia pregiudicato in qualche modo, con la sua azione, il funzionamento del Consiglio, presentino una proposta di revoca al consiglio comunale e se ne discuterà in aula. Prima però studino, per evitare nuove figuracce. – continua sotto –
Va aggiunto, per dovere di cronaca, che non abbiamo assolutamente apprezzato i comportamenti del vicesindaco Vincenzo Tosti e del capogruppo Luigi Mozzillo di Città Visibile che hanno risposto alle richieste della minoranza di chiarimento sulla posizione dell’assessore Belardo, interessata qualche giorno fa da una ordinanza di abbattimento della propria abitazione risultata abusiva, il primo intimando a voce alta e a più riprese alla consigliera Giovanna Migliore di stare zitta e il secondo trasformando il Consiglio comunale in una sorta di improvvisata festa dell’Unità facendo partire dal proprio microfono, attraverso il proprio telefono cellulare, con tanto di dedica all’assessore Belardo, la canzone “Bella ciao”.
Rileviamo che il vicesindaco ha presentato scuse pubbliche per quanto accaduto ieri e ci aspettiamo che il capogruppo Mozzillo segua il suo esempio ma, ciò non di meno, quegli avvenimenti rilevano comportamenti non consoni a rappresentati del popolo nel massimo consesso cittadino e danno prova di pressappochismo e di mancanza di cultura civica e istituzionale e nei loro confronti esprimiamo il nostro più profondo biasimo auspicando che non si verifichino mai più».
Il Gruppo “Orta in Movimento”