Orta di Atella (Caserta) – Lo scontro è sempre più acceso nella coalizione del sindaco Vincenzo Gaudino, in particolare tra il gruppo “Orta in Movimento” e i “Democratici & Riformisti”. – continua sotto –
In una nota, che riceviamo e pubblichiamo, i D&R ribadiscono la loro richiesta di dimissioni del presidente del Consiglio, Antonio Carbisiero, esponente di “Orta in Movimento” che ha votato contro il bilancio insieme all’altra “movimentista” Maria Di Pietro. Il sindaco Gaudino, pertanto, è riuscito a portare a casa in extremis il documento finanziario con 9 voti favorevoli (compreso il suo e quello dei D&R, nonostante questi ultimi avessero manifestato da tempo posizioni critiche e garantito il solo appoggio esterno alla colazione) rispetto agli 8 contrari (6 dell’opposizione e i 2 movimentisti). E mentre è chiaro che, al momento, Gaudino riesce a reggere in Assise esclusivamente grazie al suo voto, si consuma lo scontro interno sulla sfiducia al presidente Carbisiero.
Ecco la nota dei Democratici & Riformisti: «Come sempre avviene quando c’è di mezzo il senatore miracolato Fabio Di Micco e la sua “creatura”, “Orta in Movimento”, la mistificazione regna sovrana. Populismo d’accatto, senza mai entrare nel merito delle questioni. Conosciamo benissimo il presupposto di legge e l’iter amministrativo per proporre la mozione di sfiducia del presidente del Consiglio. Come sappiamo, però, altrettanto, bene che “…Il ruolo del presidente del Consiglio è strumentale non già all’attuazione di un indirizzo politico di maggioranza, bensì al corretto funzionamento dell’organo stesso…”.
Lo abbiamo più volte ribadito, anche nelle riunioni ufficiali di maggioranza dove, loro, i “movimentisti”, sono rimasti giusto il tempo per “mendicare”, anche a suon di comunicati, ed ottenere, proprio dalla maggioranza di cui facevano parte, il ruolo, ben remunerato, di presidente del consiglio comunale. Ed è proprio per questo che noi, avendo studiato, abbiamo richiesto “politicamente” le sue dimissioni. Tempo sprecato. Fanno finta di non capire e parlano di sfiducia. Nostro malgrado, ci vediamo, dunque, costretti a chiarire al senatore dei miracoli, alla “sua creatura” e a tanti “sepolcri imbiancati”, che danno sfogo alle loro frustrazioni sui social network, perché è politicamente legittimo chiedere le dimissioni del presidente del consiglio comunale e perché è eticamente indecoroso e moralmente ignobile non rassegnarle! E lo facciamo prendendo a prestito quello che loro stesso scrivono. – continua sotto –
Partiamo da un comunicato del 30 novembre 2021, a pochi giorni dalle elezioni, nel quale, loro stessi, i movimentisti senza essere rendicontisti, parlano di accordi politici, addirittura, preelettorali, “…accordi che prevedono assegnata alla nostra lista la presidenza del Consiglio Comunale, una carica che rivendichiamo anche alla luce dell’ottimo risultato elettorale conseguito e che riflette il giusto equilibrio delle forze di maggioranza…”. Facciamo notare che all’epoca di questo comunicato non valeva quanto dichiarato dallo stesso presidente in consiglio che, con gamba tremante sotto al banco, faceva osservare che “la presidenza del consiglio non è nelle disponibilità del sindaco e della maggioranza”. Questo sacrosanto principio democratico, fummo proprio noi, garbatamente e con il cucchiaino, a spiegarlo in una delle prime riunioni.
E con lo stesso garbo proviamo di nuovo a spiegare loro che se hanno ridotto la presidenza del consiglio a mero frutto di un accordo di maggioranza, nel momento in cui lo stesso presidente del consiglio si pone al di fuori della stessa, diventa del tutto legittimo richiederne le dimissioni. È un atto politico. Se studiate, ci arrivate pure voi! Proprio, in quelle riunioni di maggioranza, avevamo già mostrato tutte le nostre perplessità. Soprattutto, quando “pretendevate”, con soli 2 consiglieri, addirittura, anche un posto in giunta. A proposito, non eravate affatto critici prima che il sindaco vi negasse l’assessorato. È questo il vero motivo dell’uscita dalla maggioranza. Altro che mancata condivisione del bilancio!
Ritornando alla questione del presidente del Consiglio, ribadiamo che tutti sanno che venne garantito dal diretto interessato al sindaco che, per coerenza, etica e dignità, nel momento in cui il gruppo consiliare fosse, eventualmente, uscito dalla maggioranza, egli non avrebbe esitato, neanche un attimo, a dimettersi. Proprio per questo diventa, oggi, eticamente indecoroso e moralmente ignobile non rassegnarle. A questo aggiungiamo, e basta leggere le delibere di consiglio a riguardo, che ci sono stati degli enormi ritardi, proprio da parte del presidente del consiglio, nella composizione delle commissioni permanenti e nelle successive convocazioni di insediamento. Fra l’altro, nella commissione statuto e regolamento c’è anche una rappresentante di Orta in Movimento (nominata sempre dalla maggioranza di cui i movimentisti facevano parte), che non risulta abbia mai preso iniziative sulle modifiche statutarie. E, comunque, le responsabilità politiche del mancato funzionamento del consiglio e di tutte le articolazioni di quell’organo sono riconducibili sempre all’ufficio di presidenza. È, proprio, per questo che il ruolo è ben remunerato. – continua sotto –
Un’ultima considerazione: ieri il bilancio è stato approvato con nove voti favorevoli ed otto contrari. La maggioranza ne esce numericamente ridimensionata ma, siamo convinti, lo ribadiamo, politicamente rafforzata. Questo dimostra che, oltre ad essere politicamente inconcludenti, siete anche numericamente irrilevanti. Nonostante il vostro voto contrario e l’evidente ostruzionismo, il bilancio è stato ugualmente approvato. Come Democratici & Riformisti rappresentiamo, invece, la forza politica di maggioranza relativa del Consiglio Comunale e non possiamo, né vogliamo, abdicare al nostro ruolo “propulsore”».