La Cina attacca il G7, accusandolo di aver “usato ancora una volta il comunicato del vertice per promuovere la narrativa della democrazia contro l’autoritarismo e per interferire gravemente nei suoi affari interni, attaccando e diffamando la Cina e incitando a sentimenti conflittuali”. Tutto questo, ha osservato il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian (nella foto), “dimostra che il G7 non ha intenzione di condurre il dialogo e la cooperazione sulla base dell’uguaglianza e del rispetto, ma invece aderisce alla mentalità della Guerra Fredda, al pregiudizio ideologico e si impegna in politiche sugli interessi dei piccoli circoli”. – continua sotto –
Stoltenberg: “Cina nuova sfida a nostri valori” – La reazione di Pechino arriva dopo che il segretario generale della Nato, Stoltenberg, durante il vertice a Madrid, che ha ritenuto la Russia come “la minaccia più significativa e diretta alla sicurezza degli Alleati e alla pace e alla stabilità nell’area euro-atlantica”, ha sottolineato che il nuovo “piano strategico rifletterà anche una nuova realtà. La Cina non è menzionata con una sola parola, ma mi aspetto che gli alleati siano d’accordo sul fatto che Pechino è sempre una sfida ai nostri valori, ai nostri interessi”. “La Cina – ha aggiunto Stoltenberg – non è un avversario ma, naturalmente, dobbiamo tenere conto delle conseguenze della nostra sicurezza quando vediamo la Potenza cinese investire pesantemente in nuovi moderni missili militari e armi nucleari, e anche il tentativo di controllare le infrastrutture critiche, ad esempio le reti 5g nei nostri stessi paesi”, aveva precisato.
“Usa sono i principali responsabili della crisi, non diffamino” – Dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, “l’Europa sta sopportando pesanti costi politici, economici e sociali e gli Stati Uniti stanno raccogliendo dividendi e i trafficanti d’armi americani festeggiano con lo champagne, così come le industrie alimentari ed energetiche americane”, ha detto il portavoce Lijian, commentando i giudizi del consigliere per la Sicurezza americano Jake Sullivan. Secondo quest’ultimo, la Cina ha la responsabilità di esortare la Russia a cessare il fuoco. “Quale principale promotore della crisi, gli Usa dovrebbero riflettere sul loro ruolo e smettere di diffamare la Cina”, ha aggiunto.
Usa sanzionano 5 società cinesi – Washington, intanto, ha aggiunto cinque aziende cinesi in una lista nera sul commercio, accusandole di sostenere la base industriale militare e della difesa russa, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Mosca. La mossa ha provocato la dura reazione della cina, che ha respinto accuse e sospetti, affermando di “non aver fornito alcuna assistenza militare alle parti coinvolte nel conflitto Russia-Ucraina”, opponendosi “con forza alle sanzioni unilaterali imposte dagli Stati Uniti alle nostre compagnie”, scrive in una nota l’ambasciata cinese a Washington.