“La gestione dei rifiuti: i reati, le tecniche investigative e le novità normative”: è questo il tema del corso di formazione promosso dal PolieCo, consorzio nazionale del riciclaggio dei rifiuti dei beni in polietilene, con il sostegno della Fondazione Santa Chiara, tenutosi oggi al Ramada Plaza hotel di Catania, alla presenza di 170 partecipanti delle Forze di polizia statali e locali. – continua sotto –
Un corso di alta formazione progettato e realizzato con lo scopo di fornire strumenti di conoscenza a chi ogni giorno è impegnato a contrastare la gestione illecita dei rifiuti, un fenomeno che purtroppo vede anche la regione Sicilia in primo piano, come dimostrano vecchie e recenti inchieste giudiziarie.
Gli aspetti investigativi, nell’ambito del corso, sono stati approfonditi dal Procuratore della Repubblica di Trani Renato Nitti che ha relazionato sugli strumenti del diritto e del processo penale per il contrasto al traffico illecito dei rifiuti, dal Procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi, che ha illustrato le tecniche investigative nei reati in materia di rifiuti con particolare riferimento al traffico internazionale e dal già Procuratore della Repubblica di Civitavecchia e docente di Diritto penale dell’ambiente presso l’Università ‘La Sapienza’ di Roma Gianfranco Amendola, intervenuto sul pericolo di aumento dei traffici illeciti di rifiuti, soprattutto di plastica, a causa delle nuove disposizioni comunitarie e della modifica della convenzione di Basilea, focalizzandosi sull’allarme lanciato da Interpol e Unione europea. Valentina Vattani, giurista esperta di Diritto ambientale, è intervenuta sulla disciplina e le novità normative relative al trasporto dei rifiuti.
Il presidente del Polieco, Enrico Bobbio, che da anni promuove corsi itineranti in varie regioni d’Italia – nell’ultimo mese ci sono state tappe a Milano e Bari- ha aperto i lavori rimarcando che i consorzi, chiamati per mission a monitorare i flussi dei rifiuti, devono offrire la piena collaborazione alla magistratura e alle forze di polizia. – continua sotto –
Inchiesta “Ghost Trash” – Del resto, ha preso il via proprio da una denuncia di PolieCo, l’operazione “Ghost Trash” della Procura di Catania che alcuni anni fa condusse ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di otto soggetti accusati di associazione di stampo mafioso finalizzata all’acquisizione di posizioni dominanti nel settore economico della realizzazione di imballaggi destinati alle produzioni ortofrutticole di Vittoria (Ragusa), nonché per intestazione fittizia di imprese e per traffico illecito di rifiuti.