Si era resa irreperibile subito dopo il raid, in zona Materdei, a Napoli, con il quale aveva sfregiato due sorelle con l’acido, la 22enne, zia delle vittime, sottoposta ieri a fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli. – continua sotto –
Le sorelle, una delle quali minorenne, erano in sella ad uno scooter quando sono state accerchiate e ferite con l’acido riportando ustioni al volto e in altre parti del corpo. La 22enne, in Questura, ha spontaneamente rilasciato dichiarazioni, allo stato non riscontrate, fanno sapere dalla procura, in contrasto con il quadro probatorio acquisito dagli investigatori della Squadra Mobile.
Non era la prima volta che le due ragazze erano finite nel mirino. Il primo avvertimento lo avevano ricevuto tre settimane fa, con un incendio appiccato alla loro Smart. La circostanza, ritenuta il campanello d’allarme di una querelle che aveva preso una brutta piega, è emersa dalle indagini della polizia, le quali hanno pure evidenziato come i social abbiano avuto un ruolo determinante nell’esacerbare gli animi.
Le attività sui social di una delle due ragazze si sono interrotte domenica scorsa, intorno alla mezzanotte e circa un’ora prima dell’aggressione: l’ultimo post, delle 23.58, è stato pubblicato per commentare una sorta di proverbio – “Peggio della bugia che ha le gambe corte, c’è l’invidia che ha la lingua lunga” – con una frase costellata da emoticon che lascia trapelare la sussistenza di una querelle: “lingua lunga ma di bugie… precisiamo”. Un’ora dopo, intorno all’una di notte, è scattata l’aggressione. Altro post dello stesso tenore dell’ultimo, la giovane l’ha pubblicato nel tardo pomeriggio di domenica (“quello che odiano di te è perché manca a loro”) e anche questo sembrerebbe riconducibile a una querelle di tipo sentimentale. Fa riferimento a presunte “malelingue”, invece, quello pubblicato, sempre domenica scorsa, per commentare un altro detto (“La gente vive di cattiveria, soffre di invidia e sputa veleno”): “Sputano veleno perke c’è tanta m… nella loro vita”, ha scritto la ragazza sul suo profilo social. – continua sotto –
Si avvia, dunque, verso una risoluzione-lampo un caso che aveva destato preoccupazione e innalzato l’allarme sociale: l’ultimo di una serie di episodi di criminalità che saranno l’1 giugno al centro di una apposita riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. L’attenzione degli investigatori si concentrerà ora sulle altre persone che hanno preso parte all’agguato.