Aversa, Santulli su polemica ippodromo: “Reazioni isteriche della maggioranza”

di Redazione

Aversa (Caserta) – «Pescati con le mani nella marmellata, nel tentativo di pulirsele rilasciano dichiarazioni e comunicati per allontanare la loro immagine di rapaci “predatori” delle risorse territoriali». Così il consigliere comunale Paolo Santulli, il primo a denunciare il contenuto di una bozza delle linee guida del nuovo Puc di Aversa che lascerebbe intendere una volontà di “cementificare” l’attuale zona dell’Ippodromo, situata a sud della città. Sia il vicesindaco e delegato all’Urbanistica, Marco Villano, che lo stesso sindaco Alfonso Golia, hanno chiarito che l’area resterà vincolata ad uso sportivo. Tuttavia, per Santulli ci sono molti dubbi, che espone nella nota a seguire. – continua sotto –

«Nella bozza che hanno depositato sui lineamenti strategici per la redazione del Puc – scrive Santulli – è testualmente scritto: “In fase di indirizzo strategico…C’è il caso della rigenerazione dell’area dell’ippodromo per la quale si vuole perseguire la realizzazione di una alternativa urbana sostenibile orientata a destinazioni d’uso integrativo alla realtà esistente di Aversa-sud, connotata tra l’altro da una pluralità di funzioni terziario-produttivo e misto-residenziali”.

A parte il compiaciuto ma contorto linguaggio paludato della bozza, strumentalmente punteggiato da una nebulosa genericità che tutto può significare e tutto può quindi permettere, è innegabile che la vaporosa ma ingannevole sintassi di quel periodo stabilisce chiaramente che l’area dell’ippodromo deve essere destinata ad “integrare” funzioni misto-residenziali e terziario-produttive. Questo nient’altro può significare e significa – senza bisogno che qualche iperattivo assessore si affatichi più di tanto per spiegare al popolo l’abusato concetto di rigenerazione urbana – che sull’area dell’ippodromo e dintorni si potrà costruire per, appunto, “integrare” le attuali presenze residenziali e il settore terziario- produttivo (commercio, sanità privata, industrie, eccetera). Non occorre una particolare capacità interpretativa per prendere atto di queste chiare e sciagurate scelte programmatiche: è sufficiente saper leggere e scrivere.

L’assessore Marco Villano si è detto offeso e sdegnato per questa che per lui è una fuorviante e strumentale lettura della “sua” (?) bozza e, furente e irato, ha affermato che l’area dell’ippodromo rimarrà “vincolata all’uso sportivo”. Bene, lo speriamo, meglio così. Ma allora, egregio e simpatico assessore “Peppone”, spieghi perché solo ora si affanna, dopo le giuste proteste, a dare questo “chiarimento” ricorrendo ad un imbarazzante “contrordine compagni”, caro all’indimenticato Giovannino Guareschi. Se, come afferma ora, vuole conservare “l’uso sportivo” di quella vasta ed appetitosa area, più che dichiararlo tardivamente e opportunisticamente e solo a seguito delle giuste e rabbiose proteste, non bastava semplicemente scriverlo in quella famosa “sua” bozza con due chiare paroline? Perché questa elementare e tranquillante precisazione non è stata scritta nella famosa bozza? – continua sotto –

Evidentemente, perché l’obiettivo era quello di “concepire” sull’area dell’ippodromo e dintorni, alla faccia del consumo di suolo zero, tante case, tanti capannoni e tanti uffici. Questa è la incontestabile realtà dei fatti, che non può essere cancellata da tardive e sospette dichiarazioni. Da ultimo mi chiedo perché l’amministrazione Golia ha fatto scadere il termine del 30 giugno entro il quale si doveva adottare il Puc e improvvisamente continua a dare indicazioni, a fingere di dibattere? Possibile che Golia e i suoi “capoccioni” non si siano ancora accorti e non si vergognino del fatto che anche in questo caso si è verificata l’ennesima occasione perduta per la città, attribuibile solo alla loro inerzia e ad una amministrazione ribaltonista affetta da una estrema rarefazione di idee e da un vuoto di pensiero strategico e tattico, tristemente aggravato da una risibile presunzione senza fine?».

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