Beni confiscati, protocollo di intesa tra Avviso Pubblico e il CSV Asso.Vo.Ce.

di Redazione

Caserta – Il Catalogo delle buone pratiche di riuso sociale dei beni comuni e dei beni confiscati, promosso dal Centro di servizio per il volontariato della provincia di Caserta – CSV Asso.Vo.Ce., si arricchisce di una nuova importante collaborazione. – continua sotto – 

Grazie a un protocollo di intesa sottoscritto dal presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà e dalla presidente del CSV Asso.Vo.Ce. Elena Pera, anche la rete nazionale degli enti locali antimafia parteciperà alla creazione e diffusione di una mappa delle buone pratiche territoriali di riuso sociale dei beni comuni e dei beni confiscati. In particolare, Avviso pubblico – rete di enti locali che concretamente si impegnano per promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile – supporterà la partnership del progetto “Catalogo delle buone pratiche di riuso dei beni comuni e beni confiscati” partecipando all’analisi dei fenomeni implicati e alla diffusione dei risultati di ricerca.

“Grazie alla collaborazione con Avviso Pubblico – dichiara la presidente del CSV Asso.Vo.Ce. Elena Pera – il Catalogo delle buone pratiche di riuso sociale dei beni comuni e dei beni confiscati si candida ad essere una buona pratica da replicare anche in ambito nazionale. Come Centro di servizio per il volontariato della provincia di Caserta e insieme ai volontari della provincia di Caserta, ci mettiamo al servizio anche di altre realtà territoriali che vogliono impegnarsi per il riuso dei beni confiscati e dei beni comuni”.

“Il Terzo settore casertano – prosegue Elena Pera – ha dimostrato in questi anni di saper gestire i beni confiscati alla camorra e i beni comuni, ha imparato a fare rete e a produrre innovazioni sociali. Con il CSV ASSO.VO.CE. fin dal 2009 abbiamo fatto la nostra parte, promuovendo attività di formazione e sensibilizzazione, supportando i volontari con consulenze progettuali e specialistiche affinché potessero rispondere in maniera adeguata agli avvisi per l’assegnazione dei beni, sostenendo il percorso dell’Osservatorio provinciale sui beni confiscati. Oggi, con il Catalogo delle Buone pratiche di riuso dei beni comuni e dei beni confiscati, vogliamo far conoscere le buone pratiche di riuso sociale sperimentate in questi anni, tracciare delle linee guida per ETS e amministrazioni che intendono replicare le buone pratiche, avviare nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato sociale”. – continua sotto – 

“I beni confiscati hanno un forte valore simbolico. Da rappresentazione del potere mafioso possono diventare strumenti di riscatto, di rinascita, di sviluppo e di affermazione dei diritti – dichiara il Presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà – Per favorire sempre di più questa possibilità, Avviso Pubblico ha ritenuto importante e significativo sottoscrivere il protocollo con il CSV Asso.Vo.Ce di Caserta, che da tempo è impegnato su questo versante. Il protocollo prevede la realizzazione di cose concrete, tra cui quella di raccogliere e diffondere le buone prassi, di rafforzare la formazione, di diffondere linee guida operative, il tutto al fine di favorire la collaborazione tra Enti locali ed enti del terzo settore, in un’ottica di rafforzata e innovativa sinergia”.

Grazie alle attività di ricerca realizzate nelle precedenti annualità, sono state individuate complessivamente 138 esperienze di riuso sociale di beni confiscati o beni pubblici in provincia di Caserta, di cui 62 esperienze riferite al riuso sociale di beni pubblici e 76 riferite al riuso sociale dei beni confiscati. Esperienze che vedono coinvolte 102 organizzazioni di cui 48 Organizzazioni di volontariato, 24 Compagnini associative diverse dalle ODV (es. APS, comitati, associazioni culturali), 23 Cooperative sociali, 7 Altri enti.

Il Catalogo delle buone pratiche di riuso dei beni comuni e dei beni confiscati (benicomuni.csvassovoce.it) è un progetto promosso dal Centro di Servizio per il Volontariato della Provincia di Caserta – CSV ASSO.VO.CE. – con la finalità di creare una mappa delle buone pratiche territoriali di riuso sociale dei beni confiscati e dei beni comuni, ad opera degli ETS della provincia di Caserta. Si tratta di un’attività di ricerca che rende visibile e racconta la comunità delle buone pratiche già esistente in provincia di Caserta, e allo stesso tempo fornisce un supporto agli Enti del terzo settore e ai volontari che intendono impegnarsi nella gestione dei beni. – continua sotto – 

L’azione di ricerca si svolge dal 2019, avvalendosi già di importanti partner quali Libera coordinamento provinciale di Caserta, Labsus, Agenda 21 per Carditello e i Regi Lagni, a cui quest’anno si è aggiunto anche il Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale (DICEA) dell’Università Federico II di Napoli. A seguito della firma di un protocollo di collaborazione tra il CSV ASSO.VO.CE. e il Comune di Casal di Principe è stato inoltre realizzato un laboratorio, in cui sperimentare un modello di monitoraggio e valutazione dei beni confiscati da estendere successivamente ad altri comuni interessati. Il Percorso di monitoraggio e valutazione dell’impatto sociale dei beni confiscati, realizzato nel comune di Casal di Principe, presentato a giugno 2021, è stato inserito all’interno della banca dati delle buone prassi di Avviso Pubblico ed è quindi a disposizione dei comuni soci di Avviso Pubblico per favorire la replicabilità in altri contesti.

La nuova sfida che si è posto il CSV per l’annualità 2022 è quella di aggiornare la mappatura dei beni approfondendo maggiormente le dinamiche connesse al riuso sociale da parte del Terzo Settore, nonché elaborare un manuale operativo con linee guida riguardo il riuso sociale dei beni comuni e dei beni confiscati.

Sfide ambiziose per le quali il CSV Asso.Vo.Ce. ora potrà contare anche sul supporto di Avviso Pubblico che promuoverà le iniziative del CSV inerenti il Catalogo e diffonderà la conoscenza del Catalogo con la sperimentazione del Manuale Operativo e delle Linee Guida in esso contenuto in altre realtà del territorio nazionale, al fine di analizzarne la funzionalità e le criticità di tale applicazione esterna alla Provincia di Caserta.

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