Aversa (Caserta) – Paolo Santulli, già parlamentare e più volte consigliere comunale ad Aversa, capogruppo consiliare del Partito Democratico, ha lasciato la maggioranza, insieme ad altri cinque consiglieri comunali nel dicembre del 2020. Da allora è all’opposizione. All’interno dei Dem si posiziona con il presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero. Gli abbiamo rivolto alcune domande in merito al nuovo Puc della città normanna. – continua sotto –
Santulli, quali devono essere, a suo avviso, i principi fondanti del redigendo Piano Urbanistico Comunale, al momento ancora ridotto a sole chiacchiere? «Favorire tutte le opportunità per migliorare la vivibilità, in primis mobilità e parcheggi, altro che strisce blu. Creare le condizioni per favorire lo sviluppo e l’occupazione in città. Sostenere gli imprenditori, non boicottarli, che intendono realizzare attività produttive, a cominciare dalla realizzazione di strutture turistico alberghiere. Proporre soluzioni per aiutare concretamente le piccole strutture commerciali che, a causa dei grossi centri commerciali e gli acquisti online, a breve scompariranno definitivamente con un danno incommensurabile per l’economia della città. Recuperare le strutture storiche per favorire insediamenti culturali, tenuto conto che in primis Aversa è Città della Cultura. Bisogna dare equilibrio ad Aversa, una città dove attualmente ci sono comparti che sono privi di servizi ed altri che invece sono ingolfati».
Lei ha parlato di strutture turistico alberghiere, il patrimonio culturale della città, prima contea normanna in Italia Meridionale, la città delle cento chiese. E’ tutto concentrato nel centro storico. Quale destino per questa parte Aversa? «Il nostro centro storico è martorizzato dal degrado e dall’abbandono, dove sono sorti però la facoltà di Ingegneria, quella di Architettura ed anche il Tribunale di Napoli Nord, creando appunto gli squilibri di servizi di cui parlavo prima. E’ necessaria una rigenerazione pilotata, oltre al recupero degli edifici, vanno riqualificate le funzioni, e, come già segnalato, va riscritta la mobilità e i parcheggi. Può diventare il principale strumento di rilancio di Aversa se sappiamo intervenire».
Aversa, proprio per la sua storia, ha avuto in eredità dal passato una serie di importanti storici, ed anche grandi, contenitori. A suo avviso, come andrebbero valorizzati nell’interesse di Aversa e degli aversani? «Per lo più i grandi contenitori esistenti, come l’area dell’Ippodromo Cirigliano, sono di proprietà dei privati, vedi anche il complesso dell’ex ospedale psichiatrico della Maddalena, l’Asl, la Texas Instruments, dove possiamo soltanto suggerire e favorire, come mi auguro faremo, un progetto di ampio respiro, creando le condizioni amministrative, collegandolo alle realtà collegate del territorio cittadino». – continua sotto –
Cosa significa per lei consumo di suolo zero? «Non è, come per i nostri amministratori, uno slogan elettorale. E’ semplice: limitare l’impermeabilizzazione del suolo. Non significa non costruire più se esistono i diritti, ma compensare le eventuali impermeabilizzazioni realizzate».