Sant’Arpino (Caserta) – «Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, tenutasi il 30 giugno, il sindaco Di Mattia, in pieno delirio, per evitare di rispondere al problema vero, cioè che per gli anni 2022 e 2023 la Tari (tassa sui rifiuti) aumenterà rispetto agli anni passati, assurge a castigatore e moralizzatore delle passate amministrazioni muovendo farraginose accuse (ben guardandosi dal fare i nomi) e incolpando gli ex amministratori di aver portato il Comune ad una situazione debitoria disastrosa». Ad affermarlo è Salvatore Lettera, consigliere di opposizione, che ritiene contraddittorie le dichiarazioni del sindaco Ernesto Di Mattia durante l’ultima seduta consiliare. – continua sotto –
«Posto che sia vero, però, il sindaco Di Mattia dimentica, o meglio, finge di non rendersi conto che la sua attuale maggioranza è composta da ben 7 consiglieri (quindi oltre 60%, cioè, 7 consiglieri sui 11 che compongono la maggioranza consiliare) che hanno amministrato il Comune di Sant’Arpino con i vari sindaci che lo hanno preceduto. A questi numeri, poi, vanno aggiunti altri 3 consiglieri che siedono tra i banchi dell’opposizione, che hanno, parimenti, amministrato con i vari Sindaci che lo hanno preceduto. Se facciamo bene i conti, stiamo parlando di (7+3) 10 consiglieri su 15 (ovvero 2/3 del Consiglio) che, a detta di Di Mattia, hanno rovinato il paese.
Una cosa simile non si è mai vista. Un sindaco attacca la sua stessa maggioranza, accusandola di aver ridotto il Paese all’elemosina e, non solo continua ad amministrare ma, i consiglieri accusati dal Sindaco, continuano imperterriti a sostenerlo, nonostante sia evidente che non godono di nessuna stima e fiducia da parte di quest’ultimo. A questo punto la domanda sorge spontanea: Perchè il sindaco Di Mattia non si dimette? E’ proprio il caso di dire che a Sant’Arpino “la realtà supera la fantasia”.
Per tornare al problema della Tari, considerando che il sindaco Di Mattia continua a tacere, mi corre l’obbligo di precisare, che a confermare quanto dichiarato dal sottoscritto sull’aumento della Tassa sui Rifiuti di circa 92mila euro per l’anno 2022, viene confermato anche dalla relazione del Revisore Unico dei Conti. Quindi, anche il revisore unico dei conti vuole fare politica demagogica o i cittadini pagheranno di più sulla bolletta dei rifiuti? Sul punto ci aspettiamo la solita cantilena del sindaco Di Mattia che tenterà di scaricare le colpe sulla precedente amministrazione e, per evitare che si tenti ancora di prendere in giro i cittadini e per fare chiarezza, voglio riportare i dati reali, contenuti in atti pubblici. – continua sotto –
In poco più di un anno di gestione, sotto la guida della passata amministrazione Dell’Aversana, e grazie al lavoro accurato dell’assessore Tizzano, il Comune è passato dal 40% al 65 % di raccolta differenziata, con il conseguente risparmio per i cittadini, sulla tassa dei rifiuti, ridotta di circa un milione di euro all’anno! cioè, il 30% in meno rispetto a prima, primato più unico che raro in tutti i comuni nell’ambito provinciale. Infatti, dai tre milioni, che venivano spesi ogni anno per il Piano Finanziario Tari dalla precedente gestione, si è passati ai due milioni all’anno della nostra gestione, che in cinque anni ha significato un risparmio di circa 5 milioni. Infine, sempre con la precedente amministrazione dell’aversana, abbiamo ottenuto un finanziamento dalla Regione Campania, per il tramite dell’Eda Caserta, per l’adeguamento dell’Isola Ecologica per un importo di circa 120mila euro.
Caro sindaco Di Mattia, questi sono i fatti! Onde evitare di continuare con i suoi soliti “bla, bla, bla…”, vi invito, per le prossime volte, prima di sparare a zero e offendere i consiglieri della sua maggioranza, oltre che quelli dell’opposizione, di andare a consultare gli atti pubblici del Comune dove è possibile riscontrare tutti gli atti che sono stati posti in essere, a vantaggio della collettività. Il mio augurio è che si possa continuare a fare bene, non solo in questo settore, ma l’ambiente è patrimonio di tutti e non ha colore politico.
Ah, dimenticavo, se non si riesce a rispondere sui fatti, evitiamo di creare un mercato con grida stridenti da venditori ambulanti (vedi video Consiglio Comunale), siamo in una Istituzione pubblica e non si risolvono i problemi con il gridare…e magari con pure ‘statt zitta tu’ o spegnere il microfono o togliere la parola ad un consigliere comunale eletto democraticamente dal popolo. Questa non è democrazia e dittatura. Buone cose…».