Crisi governo, “No” di Salvini ai 5stelle. Scontro in M5S tra Conte e governisti. Draghi vede Letta

di Redazione

Si saprà domani, mercoledì 20 luglio, il destino del governo Draghi. Il premier terrà comunicazioni, prima al Senato e poi alla Camera, con il voto di fiducia. Draghi si recherà in Senato domani mattina alle 9.30 per le sue comunicazioni con voto, riferendo sulla crisi di governo. E’ quanto avrebbe deciso la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Il premier, inoltre, depositerà il testo del discorso alla Camera prima dell’inizio del dibattito a Palazzo Madama. L’eventuale voto, dopo le comunicazioni del premier, e la replica successiva alla discussione in Aula, potrebbe avvenire intorno alle 19. Questa mattina Draghi è stato al Quirinale per un incontro con il capo dello Stato, Sergio Mattarella. Un faccia a faccia, si apprende, che “rientra nelle consuete interlocuzioni, tanto più in fasi delicate come l’attuale, e all’indomani del viaggio in Algeria”. – continua sotto – 

Draghi incontra Letta – Colloquio anche con Enrico Letta a palazzo Chigi. L’incontro di stamattina a palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi ed Enrico Letta, sottolineano fonti di Palazzo Chigi, è avvenuto a seguito di una richiesta del segretario del Pd. E’ stato il ‘Foglio’ ad ‘avvistare’ il segretario del Pd dalle parti di Montecitorio poco dopo delle 10, dopo aver lasciato palazzo Chigi e dove si sarebbe fermato per circa un’ora. Sul contenuto dell’incontro nulla è trapelato in via ufficiale, con il Nazareno che per primo ha fatto calare il silenzio perché “non è il momento dei boatos”. E’ difficile, però, che il segretario del Pd non abbia ribadito al premier la linea che i dem stanno tenendo sulla crisi: “Noi continuiamo a lavorare da 5 giorni a questa parte con la stessa intenzione, garantire che questo governo possa andare avanti. Lavoriamo per questo e continuiamo anche nelle prossime ore”, come ha detto la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi ad Agorà proprio mentre Letta vedeva Draghi.

Lega: “No agli inaffidabili 5stelle” – Intanto si conferma grande compattezza nella Lega: il partito è indisponibile a proseguire il lavoro “con gli inaffidabili 5Stelle e senza chiarezza”. L’auspicio è garantire all’Italia soluzioni all’altezza, evitando che provocazioni, liti e figure inadatte blocchino il Paese. Dal confronto di ieri sera con i gruppi parlamentari, era emersa grande insoddisfazione nei confronti dei ministri Luciana Lamorgese e Roberto Speranza considerati “inadatti a proseguire”. Al termine dell’incontro Matteo Salvini si è recato a villa Grande, residenza romana di Berlusconi sull’Appia, per un vertice del centrodestra di governo. Presenti anche i leader centristi, come Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi. All’inizio del vertice, trapela, è stato espresso sconcerto perché il premier ha ricevuto il segretario del Pd e non i leader degli altri partiti della maggioranza, dopo che, peraltro, era stata chiesta una verifica politica. “Il vertice del centrodestra di governo è ancora in corso: al centro della discussione, la situazione del Paese. Al momento non è stata formulata alcuna richiesta a Palazzo Chigi” riferiscono fonti del centrodestra.

Scontro in M5S tra Conte e governisti – All’interno del Movimento 5 Stelle si consuma lo scontro tra Conte e i governisti, con il leader pentastellato che lancia un ultimatum: “Se qualcuno ritiene di non poter condividere un percorso così partecipato e condiviso faccia la propria scelta in piena libertà, in maniera chiara, subito e senza ambiguità”, ha detto l’ex premier chiudendo i lavori della lunghissima congiunta. Per quanto riguarda la crisi di governo, “adesso la decisione non spetta a noi ma al premier Draghi”. “Proseguire a tutti i costi nella responsabilità di governo senza chiarire l’agenda sociale all’interno del governo, sarebbe questo sì un atteggiamento irresponsabile”, ha detto Conte chiudendo ieri sera l’assemblea dei gruppi parlamentari. “Il paese è in una condizione davvero drammatica. Di fronte a questo, l’atteggiamento di responsabilità ci impone di chiedere al Presidente Draghi che le priorità da noi indicate vengano poste nell’agenda di governo”, ha detto. “Draghi deve valutare le condizioni e decidere il perimetro di questo percorso. La nostra linea è molto chiara e coerente” aggiunge. – continua sotto – 

Meloni: “Italiani non meritano questo ridicolo teatrino” – “Gli italiani non meritano di continuare ad assistere a questo ridicolo teatrino. La parola torni a loro”. Giorgia Meloni va dritta per la sua strada. Per lei non c’è altra soluzione che le elezioni anticipate. Lo ribadisce con un post in serata dopo un tweet in mattinata dello stesso tenore ma con un affondo contro il centrosinistra, accusato di voler evitare a tutti i costi le urne: ”Appelli, ripensamenti, suppliche e giravolte: per paura di esser sconfitta, la sinistra è disposta a tutto pur di scongiurare il ritorno al voto. Possono fuggire quanto vogliono, arriverà presto il giorno in cui dovranno fare i conti col giudizio degli italiani”. “Ecco perché le stanno tentando tutte per evitare di tornare subito al voto…” scrive sulla sua pagina Fb Giorgia Meloni, postando un recente sondaggio di Swg che dà Fdi al 23,8 per cento. ”Ecco spiegato perché la sinistra ha così paura delle elezioni” si legge nel post dove campeggia una foto della Meloni accanto alla recente rilevazione.

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