Il Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, al termine di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura regionale della Corte dei conti, ha dato esecuzione a un provvedimento di sequestro conservativo ante causam su beni immobili e disponibilità finanziarie per circa 4 milioni di euro nei confronti di una dirigente dell’Asl Napoli 1 Centro. – continua sotto –
Le indagini eseguite dagli specialisti del Gruppo Tutela Spesa Pubblica attraverso l’esame di documentazione amministrativo-contabile, avrebbero fatto emergere che la stessa avrebbe irregolarmente favorito l’aggiudicazione di gare d’appalto per l’approvvigionamento e l’acquisto di materiale sanitario, causando un gravissimo nocumento alle finanze pubbliche.
L’esito di numerose procedure di acquisizione di beni sarebbe stato, infatti, fraudolentemente dirottato in favore di imprese riconducibili a vario titolo a un imprenditore napoletano, all’epoca dei fatti, suo convivente. Inoltre, dagli approfondimenti svolti è emerso che l’azienda sanitaria, adducendo pretestuose, urgenti esigenze o supposte ragioni tecniche, era ricorsa frequentemente ad affidamenti in violazione delle leggi vigenti in materia.
La sistematica alterazione dei procedimenti amministrativi finalizzati ad avvantaggiare le aziende del convivente avrebbero determinato un danno alle casse del Servizio sanitario nazionale, quantificato in circa 4 milioni di euro, consistente nella differenza tra il prezzo ordinariamente praticato dalle case produttrici degli apparati acquistati e quello effettivamente pagato dalla Asl alle aziende intermediarie, anche oltre il 200% del valore di mercato.
La Procura regionale della Corte dei conti, ritenendo sussistenti tutti i requisiti idonei alla configurazione del danno erariale nonché della correlata responsabilità amministrativa in capo al dirigente dell’Asl, al fine di garantire il risarcimento del danno, ha richiesto e ottenuto dal presidente della Sezione giurisdizionale per la Campania della Corte dei conti, il sequestro conservativo ante causam, sino alla concorrenza dell’importo di 3 milioni e 874.248 euro. IN ALTO IL VIDEO