La procura di Napoli, al termine di indagini dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli e della compagnia di Poggioreale, ha sottoposto a fermo l’uomo che ieri si è costituito dopo il duplice omicidio avvenuto nel rione Fiat del quartiere Ponticelli. – continua sotto –
Si tratta di Antonio Pipolo, 37 anni, ritenuto dagli inquirenti legato al clan De Micco-De Martino, lo stesso di cui faceva parte Carlo Esposito, 29 anni, ucciso in un “basso” di via Montale, insieme all’operaio Antimo Imperatore, 55enne, incensurato, che stava eseguendo dei lavori in quell’abitazione, restando quindi vittima innocente dell’agguato che aveva come bersaglio Esposito. E’ probabile che il killer, trovandosi di fronte anche l’operaio, abbia istintivamente sparato contro entrambi.
“La moglie di Antimo, Nunzia Lepre, ripete sconvolta: “Mio marito non aveva niente a che fare con la camorra, usciva di casa tutte le mattine per portare il pane a casa, per un pacchetto di sigarette. Chiedete in giro chi è la famiglia Imperatore”.
La decisione di Pipolo di costituirsi e collaborare con la giustizia è alquanto anomala, forse legata al timore di essere ucciso per aver commesso un errore nell’agguato, costato la vita anche all’operaio. Il delitto sarebbe da inquadrare nella faida tra i clan camorristici della zona: De Martino-Di Micco contro De Luca Bossa-Minichini. Poche ore prima del duplice omicidio i De Luca Bossa-Minichini avevano subìto dalle forze dell’ordine un pesante colpo con l’arresto di tre esponenti del gruppo ritenuti responsabili di alcune “stese” avvenute nei giorni scorsi, tra cui Emmanuel De Luca Bossa, figlio del capoclan Antonio.