Aversa (Caserta) – La città di Aversa si accinge ad aggiungersi alle oltre 46 città italiane che al 28 maggio 2022 hanno concesso la cittadinanza onoraria alla ultranovantenne senatrice a vita Liliana Segre, ebrea italiana, testimone dell’Olocausto di cui ha vissuto in prima persona gli eventi. – continua sotto –
A proporre la concessione della onorificenza alla senatrice a vita sono stati i consiglieri comunali di maggioranza de “La Politica che Serve” e dopo il passaggio nella commissione Affari Generali, presieduta dalla consigliera Eugenia d’Angelo, esponente del gruppo del Pd passato all’opposizione, la proposta è stata vagliata, approvata e il verbale è stato trasmesso in segreteria. Un atto che prelude al passaggio in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva ma che mette anche in evidenza il comportamento anomalo dell’amministrazione comunale relativamente alla concessione della cittadinanza onoraria. Questo perché dopo aver annunciato a grandi lettere, il 22 aprile 2021, sulla stampa locale e nazionale, la proposta di concessione della cittadinanza onoraria al magistrato e scrittore Catello Maresca, all’ex procuratore del tribunale di Napoli Nord Francesco Greco, ad Elisabetta Garzo, presidente del tribunale Napoli Nord, a Giovanni Flagiello, ispettore di polizia, al sacerdote don Pasqualino de Cristofaro, rettore del complesso monumentale di San Francesco delle monache, ad oggi nulla ancora è avvenuto.
La presidente della commissione Affari Generali, D’Angelo, che avrebbe dovuto valutare la proposta, interpellata sul tema, afferma: “L’iter non si è concluso poiché erano necessari approfondimenti informativi che non ci vennero forniti”. Cosa che, però, non avrebbe impedito di valutare in Consiglio comunale la concessione della cittadinanza onoraria ai cinque personaggi prescelti. “Perché – ricorda la presidente – il parere delle commissioni è consultivo e non vincolante. Inoltre il regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale prevede che, nel caso in cui la Commissione competente non si esprima entro dieci giorni dalla data di invio della richiesta, il sindaco e l’assessore competente possono chiedere al presidente del Consiglio comunale di inserirla tra i punti all’ordine del giorno. Quindi, il problema non esisterebbe”.
Come se non bastasse, D’Angelo fa sapere che “in realtà, il sindaco può attribuire la cittadinanza onoraria quando vuole, semplicemente convocando un Consiglio comunale e, personalmente, non capisco perché tergiversi”. Purtroppo, non è possibile contestare le scelte del sindaco, spiega ancora l’esponente del Pd, “perché la commissione, benché priva di elementi essenziali di valutazione, essendo ampiamente trascorsi i termini previsti dal regolamento non può contestare nulla”. – continua sotto –
A questo punto, viene logico chiedere perché non siano stati forniti gli elementi ulteriori richiesti dalla commissione e perché non sia stato applicato il regolamento che comunque avrebbe consentito di procedere alla attribuzione della cittadinanza onoraria. Cosa fatta in tempi rapidi per la cittadinanza onoraria che si intende attribuire alla senatrice a vita Liliana Segre. E, pertanto, viene da chiedersi il perché di questa iniziativa dal momento che, normalmente, la cittadinanza onoraria viene concessa a persone che hanno avuto almeno delle relazioni con il comune che la concede. Tant’è che la concessione della cittadinanza onoraria alla Segre è stata negata dai comuni di Gualdo Cattaneo (Perugia), Adro (Brescia), Sori (Genova), Sesto San Giovanni (Milano) con la motivazione dell’assenza di rapporti della senatrice con le rispettive città.
A meno che Liliana Segre abbia avuto dei rapporti con la città di Aversa, quindi sarebbe bello conoscere quali. Altrimenti l’unica motivazione che potrebbe avere spinto gli esponenti de “La Politica che Serve” a proporre la concessione della cittadinanza onoraria alla senatrice a vita potrebbe essere seguire un semplice “trend” che, negli ultimi tempi, sull’onda dell’antifascismo e dell’antisemitismo ha “sbattuto” l’ultra novantenne senatrice in prima pagina
Che Liliana Segre vada onorata, rispettata e protetta dagli antisemiti è doveroso ma utilizzarla a scopi mediatici proprio non va. Meglio sarebbe dare seguito alla proposta di cittadinanza onoraria che l’amministrazione aveva intenzione di concedere a cinque cittadini che hanno avuto rapporti con Aversa, incidendo sulla vita della città in maniera inequivocabile.