Frignano (Caserta) – Frignano comune dissestato grazie alla “Operazione Verità”. La notizia, nell’aria da tempo, già profetizzata nel 2019 dall’attuale sindaco Lucio Santarpia, all’epoca leader dell’opposizione. – continua sotto –
“La situazione finanziaria critica – ha dichiarato in Consiglio il primo cittadino – era nota da tempo e speravamo che potesse essere evitata, mettendo in essere i provvedimenti, da noi in passato suggeriti e mai applicati. In occasione dell’approvazione del bilancio consuntivo 2021, approvato solo pochi giorni fa, ho ripercorso ed elencato, brevemente, tutte quelle criticità che, anche nella veste di consigliere di opposizione, ho avuto modo di evidenziare nel corso di questi ultimi anni”.
“Avevo ribadito – ha continuato Santarpia – che, già dall’esercizio 2019, la struttura economico-finanziaria dell’Ente appariva, in modo evidente, strutturalmente squilibrata e minata da una serie di criticità quali, a mero titolo esemplificativo: la presenza di un pesante contenzioso legale che, quasi sicuramente, vedrà soccombente il comune; una ottimistica quantificazione del fondo crediti di dubbia esigibilità; la emersione periodica e sistematica di debiti fuori bilancio con conseguenti pignoramenti; una ormai cronica difficoltà di gestione dei tributi comunali (solo ora e grazie all’abnegazione degli uffici si è riusciti ad emettere i ruoli e gli accertamenti dei tributi propri per le annualità 2016/2018); una storica incapacità di riscossione di questi stessi tributi”.
“Era, quindi, emerso – conclude il sindaco – un disavanzo totale di oltre 9 milioni e 300mila euro, mentre quello di competenza del solo esercizio 2021 era di oltre quattro milioni. Numeri, questi, come ebbi modo di sottolineare, iperbolici rispetto alla dimensione del nostro Ente”. “Già nel 2019 manifestai – continua – forti perplessità, pur non essendo un tecnico, circa la capacità dell’Ente di poter ripianare, in un breve lasso di tempo, il predetto deficit. Infatti, sulla stampa fra cui cito Pupia, del 19 aprile 2019, uscì un articolo dal titolo: ‘Allarme di Santarpia: siamo in predissesto’. Secondo l’opposizione si sarebbe in una fase di predissesto. Consigliamo, ha dichiarato Santarpia, di esaminare i documenti per mettere in essere misure idonee ed efficaci consentite dalla legge per evitare il dissesto, che a nostro parere è già in atto. Le difficoltà del nostro comune sono ben note e non si risolvono omettendo o occultando le relative informazioni”. – continua sotto –
“In campagna elettorale – continua il sindaco – ebbi a dire: ‘Le casse comunali sono in profondo rosso e si finge che tutto va bene mentre qualcuno parlava di debiti virtuali. Il comune è sull’orlo del baratro finanziario e trovasi in rianimazione per i contenziosi conseguenti alla gestione fallimentare dell’amministrazione precedente che in un periodo di 10 anni ha fatto poco e male’. L’egregio lavoro fatto dagli uffici mi ha dato, ahimè, ragione”.
“Dall’analisi accurata da essi eseguita – conclude il primo cittadino – non vi è stata la possibilità di redigere un bilancio di previsione che riuscisse a dare copertura alle esigenze finanziarie minime dell’Ente e, contemporaneamente, a ripianare il deficit pregresso, sia pure in quota parte. Allora, la strada è una sola: la dichiarazione del dissesto finanziario che dovrà rappresentare non tanto la fine di un percorso quanto l’inizio del vero e, speriamo, definitivo risanamento finanziario del nostro Ente”.
Con la maggioranza compatta ha votato anche il commercialista Enzo Natale, candidato sindaco della lista ‘Adesso noi’, di cui fa parte anche il consigliere Simonelli, che, invece, pur non intervenendo sul tema, ha votato contro il dissesto senza motivare, “mentre in campagna elettorale – sottolinea Santarpia – asseriva che il comune era in dissesto”. Da segnalare il voto contrario anche di Antonio Mastroianni, presente nella precedente amministrazione, che ha criticato la decisione, ritenendola evitabile. “Mastroianni sa bene – ha risposto Santarpia – che ci sono dei parametri nei quali Frignano, purtroppo, rientrava. D’altronde parlavano chiaro anche i revisori dei conti. Credetemi, si è trattata di una scelta sofferta, ma obbligata”.