Conte: “Contro caro-bollette ragionare su scostamento di bilancio”. Meloni contraria: “Già troppo indebitati”

di Redazione

Per scongiurare il caro-bollette Giuseppe Conte ipotizza di lavorare tutti insieme allo scostamento di bilancio, ma Giorgia Meloni frena: “Siamo già indebitati, può essere solo l’extrema ratio”. – continua sotto –

“Da tempo avevamo detto che bisognava valutare tutti insieme, ma in modo ragionato, su un eventuale variazione di bilancio”. Così il leader del M5S, Giuseppe Conte, a margine di un’iniziativa elettorale a Rimini, parlando ai cronisti dell’aumento del gas e del caro-bollette. “La nostra posizione è sempre quella da sei mesi a questa parte, e siamo rimasti inascoltati: dovevamo premere in Europa per un Energy recovery fund, ma non c’è stata la necessaria determinazione e adesso speriamo che venga recuperato per mettere a fattore comune una reazione europea”, osserva Conte, aggiungendo che “sul piano interno bisogna recuperare quei 9 miliardi di euro di extraprofitti perché la norma è stata scritta male”.

“Lo scostamento di bilancio ovvero un ulteriore debito per questa nazione è l’estrema ratio”, sostiene, invece, la leader di FdI Giorgia Meloni, a margine di un comizio elettorale a Termoli (Campobasso). “Siamo la nazione del mondo occidentale – ha spiegato – che si è già indebitata di più con i soldi del Pnrr. Ora abbiamo quelle risorse che in teoria sono destinate a fare altro prioritariamente perché per l’energia c’è molto poco. Io dico che le priorità sono cambiate e che la prima cosa che dovremmo fare è rivedere quelle priorità dei soldi per i quali già ci siamo indebitati per concentrarci sulla priorità delle bollette”. Tagliare gli oneri sugli aumenti delle bollette energetiche dell’ultimo anno e dividere il costo dell’elettricità da quello del gas: sono le proposte avanzate da Meloni per affrontare la problematica.

Intanto, fonti del governo riferiscono che un eventuale nuovo intervento dell’esecutivo contro il caro-energia non entrerà sotto forma di emendamento nel dl aiuti bis, ora all’esame delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, ma in un decreto che avrà vita autonoma.

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