Aversa (Caserta) – Sindaco di Aversa sotto vigilanza. La prefettura di Caserta ha deciso di mettere sotto «vigilanza generica telecomandata» sindaco Alfonso Golia dopo che quest’ultimo, nella mattinata di mercoledì, ha ricevuto una telefonata di minacce che non lascerebbe dubbi sulle intenzioni dell’autore di voler far del male al primo cittadino normanno. Golia, dopo aver meditato e consultatosi con le persone a lui più vicine, nel pomeriggio dello stesso giorno, si è recato presso il commissariato della polizia di stato in via San Lorenzo dove ha denunciato quanto gli era accaduto qualche ora prima, dando, a quanto pare, anche delle precise indicazioni.
I MOTIVI DELLE MINACCE – Sebbene sulla vicenda ci sia il più stretto riserbo, qualche elemento è trapelato. Le minacce, il cui autore pare sia stato già individuato dalle forze dell’ordine, sarebbero partite da uno dei diversi proprietari di immobili abusivi che la procura della repubblica presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere prima e della Corte di Appello di Napoli, poi, ha dichiarato abusivi e, quindi di abbattere. Un’operazione che vede il comune e, quindi, il sindaco, impegnati solo limitatamente alla logistica e alla collaborazione da offrire, tenuto conto che il primo cittadino non ha poteri decisori in merito. Per la cronaca sono undici gli immobili interessati. Uno abbattuto nel settembre del 2021 al confine con San Marcellino, e uno avvenuto proprio ieri in via dell’Archeologia. Gli altri nove provvedimenti giudiziari saranno eseguiti in tempi brevi nelle prossime settimane.
LA TELEFONATA – La telefonata minatoria è giunta, come detto, nella mattinata di mercoledì. Inequivocabile il contenuto secondo quanto Golia avrebbe raccontato al momento della denuncia: offese pesanti che hanno, poi, lasciato il posto a quelle che erano minacce vere e proprie per la sua incolumità fisica. Nel pomeriggio, quindi, la denuncia alla polizia e nella mattinata di ieri, dopo meno di ventiquattro ore, la questura di Caserta ha predisposto la vigilanza generica radiocomandata.
LA VIGILANZA GENERICA – La Vigilanza Generica Radiocontrollata è una forma di tutela leggera. Quanti ricevono minacce di morte, qualsiasi sia il ruolo che ricoprono (dai magistrati ai politici passando per i giornalisti, per fare gli esempi di tre categorie più rischio), vengono inseriti in un elenco di persone che, a loro tutela, sono controllati con più attenzione dalle forze dell’ordine. I loro indirizzi di casa e in alcuni casi i loro posti di lavoro vengono visitati più spesso dalle forze dell’ordine. Insomma, durante la giornata, ma, soprattutto durante la notte, polizia o carabinieri, transitano presso abitazione e ufficio degli interessati alla tutela.
LA SOLIDARIETA’ – Attestati di solidarietà sono giunti, in pratica, da tutti gli esponenti politici cittadini, sia di maggioranza che di opposizione. Dal suo competitor al ballottaggio di giugno 2019 Gianluca Golia ai suoi sostenitori.
«Piena solidarietà – ha dichiarato l’esponente Dem, molto vicino a Golia, Pasquale Fiorenzano – al sindaco e a tutte le istituzioni che sono chiamate sempre a scelte difficili ma necessarie. L’azione del primo cittadino dimostra che sta riportando la città sui giusti binari della legalità». «Ovviamente, – gli fa eco il capogruppo Dem di opposizione Paolo Santulli – non può mancare la solidarietà a chi viene minacciato perché fa il suo dovere. Non conosco quante situazioni di abusi edilizi analoghi ci sono in città. Naturalmente, mi auguro che siano trattati tutti allo stesso modo».
IL PRECEDENTE – Un proiettile contenuto in una busta indirizzata all’allora vice di Golia, Benedetto Zoccola (che aveva ed ha già la scorta per altri episodi verificatisi a Mondragone, sua città di residenza), era stato recapitato il 28 novembre2019 tra la corrispondenza in arrivo dallo stesso sindaco Alfonso Golia. La busta che lo conteneva recava il timbro di partenza di Napoli e il nome dell’assessore. «Abbiamo avviato – aveva affermato allora Golia – una serie di azioni forti per la legalità e la trasparenza. Non torneremo indietro. Chi pensa di intimidirci si sbaglia di grosso».
