Aversa (Caserta) – Recarsi al poliambulatorio di via di Giacomo in questi giorni dà la sensazione di raggiungere una zona di “guerra” tanti sono i pazienti che si dirigono al primo piano dell’edificio per la scelta del medico di famiglia. Una scelta obbligata dal fatto che per età o per decesso il numero dei medici di famiglia del Distretto 17 di Aversa è calato moltissimo. Cosicché, oggi i pazienti hanno necessità di effettuare una nuova scelta. – continua sotto –
Una operazione che sembra difficile dal momento che sarebbero stati assunti a tempo determinato sette medici di base presenti in una graduatoria regionale che dovrebbero sostituire i colleghi, andati in pensione o purtroppo defunti, fino alla nomina dei colleghi che hanno diritto ad occupare in maniera definitiva quei posti che, attenzione, non sono a tempo indeterminato dal momento che il medico di famiglia non è un dipendente statale ma essendo di libera scelta ha un posto di lavoro legato alla scelta fiduciaria da parte degli assistiti.
Considerando l’altro numero di residenti del distretto che supera i 60mila abitanti, che molti dei medici che oggi non sono più in attività avevano un numero di pazienti superiore al massimo consentito di 1500 e che le norme attuali prevedono un rapporto ottimale per ottenere una efficiente assistenza territoriale di mille assistiti per medico di base, i sette medici assunti a tempo determinato potrebbero non essere sufficienti a coprire le esigenze della cittadinanza. Pertanto, c’è un affollamento continuo presso l’ufficio in cui viene effettuata la scelta del medico rendendo difficile l’attività lavorativa. Resa ancora più difficile, qualche giorno fa, dal fatto che un buon numero di impiegati era assente per varie ragioni, al punto che la dirigente del poliambulatorio ha dovuto prestare servizio di sportello.
Questa, però, non è l’unica carenza della struttura perché, dato per scontato che ormai da 5 anni è stata soppresso del servizio di odontoiatria dopo che i due specialisti che vi prestavano l’opera sono andati in pensione e non sono sostituiti, oggi all’ex Inam non è possibile più effettuare una visita endocrinologica né una visita gastroenterologica col solo pagamento del ticket o gratuitamente per coloro che ne sono esenti, a meno che non la si voglia effettuare con uno specialista che, a quanto viene riferito, raggiungerebbe il poliambulatorio per prestare la sua opera intramoenia, ossia come se lavorasse da libero professionista, anche se, utilizzando le strutture dell’Asl, una parte del compenso va all’azienda sanitaria. – continua sotto –
Va segnalato, inoltre, che l’ambulatorio di ortopedia che, fino ad oggi, poteva contare su due specialisti che coprivano un totale di 12 ore lavorative già insufficienti per la mole di richieste dell’utenza, rivelandosi necessario un lungo tempo di attesa, da qui a qualche giorno sarà ancora più insufficiente perché, per pensionamento, di uno dei due specialisti, potrà coprire solo quattro ore, vale a dire 8 visite essendo fissato in 15 minuti il tempo di visita.
In pratica, sarà difficilissimo effettuare una visita ortopedica nella struttura pubblica sia se il paziente paga sia se non paga ticket. Se non vi sarà un intervento immediato per sopperire a queste carenze l’assistenza sanitaria nel distretto 17 tenderà a scomparire. E la politica aversana sta a guardare.