Aversa (Caserta) – Riapre alla città l’auditorium intitolato ad uno dei figli più illustri di Aversa: Vincenzo Caianiello. Chiuso dal lockdown dovuto alla pandemia da Covid 19, ma già fatiscente, quello che è stato lo storico mattatoio della città e dell’Agro Aversano ritorna ad essere un luogo di confronto per Aversa e i suoi cittadini. – continua sotto –
A darne l’annuncio è lo stesso sindaco di Aversa Alfonso Golia che descrive l’auditorium come «Un luogo di socializzazione aperto alla città». «Vogliamo – ha continuato il primo cittadino per spiegare le intenzioni della propria amministrazione – che le associazioni della città abbiano una casa. Croce Rossa, Ualsi, Anfi e Anpi avranno un presidio fisso. Tutte le altre stanze accoglieranno tutte le associazioni che faranno richiesta in modo temporaneo per le loro attività associative. Un luogo per ragazze e ragazzi, giovani e meno giovani». «Vogliamo rivitalizzare – continua l’esponente Dem – il teatro attraverso la creazione di una rete di realtà territoriali. L’utilizzo della struttura sarà rivolto a tutti ma con particolare attenzione alle fasce più fragili».
Il sindaco aversano si sbilancia anche relativamente ai tempi di riapertura: «Per fine settembre i lavori saranno ultimati e sarà una grande giornata per la città. Sono molto felice di portare a termine questo ripristino». Lascerà, invece, la struttura di via Lennie Tristano il Museo della Guerra curato dal Circolo del Fante che lì ha avuto per diversi anni la propria sede. Troveranno, invece, sede le associazioni di Polizia e Guardia di Finanza in quiescenza. Per tutte le associazioni, previa autorizzazione del Comune di Aversa sarà possibile organizzare eventi, allestire mostre o dare vita a dibattiti. Insomma, un vero e proprio centro culturale, almeno nelle intenzioni degli attuali amministratori che hanno avuto in eredità una struttura che negli ultimi anni stava languendo, dove ogni tanto si teneva qualche convegno politico, ma con molti locali completamente abbandonati.
PALAZZO DE REBURSA – Le novità per quanto riguarda la crescita socio – culturale della città non si ferma, però, alla riapertura dell’ex mattatoio intitolato a Vincenzo Caianiello, presidente della Corte Costituzionale e Ministro della Giustizia nel governo presieduto da Lamberto Dini dopo essere stato, tra le varie cariche ricoperte, dirigente dell’Ufficio Legislativo della Presidenza del Consiglio nel primo e nel secondo governo Spadolini. Buone nuove anche per Palazzo de Rebursa che, ristrutturato da diversi mesi, sta rischiando di essere seriamente danneggiato dagli atti vandalici di giovanissimi partecipanti alla movida cittadina, come dimostrano gli ultimi episodi di cronaca. Anche in questo caso è lo stesso sindaco Golia a darne l’annuncio: «Per palazzo de Rebursa stiamo aggiudicando la progettazione per l’allestimento del polo museale. Abbiamo stanziato 350 mila euro per adibire la struttura a museo, anche qui abbiamo un processo innovativo in città, in collaborazione con il Mann (il Museo Archeologico Nazionale di Napoli) avremo un vero museo». «C’è – ha concluso Golia – tanto lavoro dietro e finalmente Aversa, un passo alla volta, ritornerà a splendere per bellezza e cultura. Il polo museale oltre il palazzo de Rebursa comprende Casa Museo Cimarosa e l’auditorium della chiesa dello Spirito Santo». – continua sotto –
CASA CIMAROSA E CHIESA SPIRITO SANTO – Per quanto riguarda queste ultime due strutture, le polemiche sembrano non placarsi mai. Dal giugno del 2019 ad oggi, ossia da quando questa amministrazione si è insediata, infatti, quella che fu la casa natale del più illustre figlio di Aversa, Domenico Cimarosa, maestro dell’Opera Buffa, non è stata praticamente mai utilizzata se non una volta per un convegno sull’obesità. Dalla ex chiesa dello Spirito Santo, qualche settimana fa, hanno portato via il pavimento maiolicato del Settecento, appena restaurato, dal valore inestimabile. Tornando al museo che sorgerà nel palazzo de Rebursa, adiacente alla chiesa e al chiostro di San Francesco, si tratterà di un Museo della Legalità che, in accordo con il Mann, appunto, esporrà nei propri locali reperti archeologici trafugati e, successivamente, recuperati dalle forze dell’ordine, sulla falsariga di altri musei già presenti in varie città del Paese.