Aversa, ragazzo picchiato e minacciato con un coltello nel Parco Pozzi

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Ancora movida violenta ad Aversa. Questa volta teatro dell’ennesima aggressione del branco è stato il Parco Pozzi.  A farne le spese un giovane che è stato costretto a ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa, dove è stato trattenuto in osservazione, anche se le sue condizioni non sono gravi. – continua sotto –

A far scattare la molla della violenza, come accade sempre, motivi banali. A contare è la volontà di mettere in atto violenza fine a se stessa. Basta addirittura un innocente sguardo, forse solo più insistente, per far scoppiare la ferocia. Episodi che si ripetono puntualmente e stancamente da anni, che hanno visto anche scapparci il morto. Ora si riprende dopo la pausa estiva e non si può continuare senza che non cambi nulla.

Il momento dell’aggressione è stato raccontato via social, come accade sempre più spesso, da una testimone presente al fatto, che non ha lesinato critiche a quanti hanno assistito senza intervenire. “Buonasera, vorrei chiedere un gruppo di ragazzi (circa 30enni) che stasera al Parco Pozzi hanno aggredito un ragazzo, più o meno maggiorenne, per motivi futili e banali, cosa provate ad avere questi atteggiamenti violenti? Forse vi sentite più forti oppure più grandi?”. “Secondo me – ha continuato – siete solo dei poveri illusi e avete un gran bisogno di farvi aiutare da qualcuno competente. La cosa grave è che tutti hanno visto e nessuno ha provato ad aiutare quel povero ragazzo che si sentiva minacciato con un coltello, schiaffi, pugni, calci. Il mio pensiero va a tutti i ragazzi che escono per divertirsi e invece trovano paura. Mi rivolgo a chi di competenza di vigilare di più”.

Gianluca Golia: “Videosorveglianza, finora solo slogan e niente fatti” – L’episodio ha avuto, come era prevedibile, una ricaduta anche a livello politico. Il consigliere di opposizione del “Gruppo per Aversa” in Consiglio comunale, Gianluca Golia, ha dichiarato: “L’ennesima lite, l’ennesimo episodio caratterizzato da violenza e armi, rendono questo inizio di settembre triste. L’episodio che ha visto come teatro della violenta rissa, a suon di coltelli, il Parco Pozzi, rappresenta l’ennesimo campanello d’allarme per la città e la sua sicurezza”. “Da mesi, oramai, – continua l’esponente della minoranza – come ogni cosa che riguarda questa amministrazione, impegnata a costruire la ‘città del futuro’ ma molto poco attenta alle esigenze del presente, si parla di potenziamento della videosorveglianza ma, purtroppo, ad oggi solo materiale per titoli di giornali, di concreto ancora nulla. Auspico che a breve, con il rientro definitivo dalle vacanze agostane e quindi con il ripopolamento della città e delle sue zone calde, il sindaco possa intervenire in modo forte e repressivo cercando di arginare questo fenomeno di violenza insensata”. – continua sotto –

Il sindaco Golia: “Contribuiremo ad assicurare responsabili alla giustizia, intanto voglio incontrare il ragazzo” – “La mia vicinanza al giovane aggredito, con l’auspicio che non abbia riportato lesioni gravi. Voglio incontrarlo – afferma da parte sua il sindaco Alfonso Golia – per portargli il saluto e la vicinanza della città. C’è la massima attenzione nostra in città. Da piccoli bulletti a criminali il passaggio è immediato, chi gira con un coltello è un criminale e faremo la nostra parte affinché gli aggressori siano consegnati alla giustizia”. “Le parole di questa signora – continua l’esponente Dem – fanno male. Leggere di questi episodi dopo quello che sta emergendo sul suicidio di un giovanissimo in un comune campano preoccupa ancora di più. Mi sento chiamato in causa a fare di più ancor prima che da sindaco ma da padre. Lo sforzo che bisogna fare è agire in sinergia, con le famiglie e con le scuole. Siamo tutti chiamati ad una maggiore attenzione e responsabilità. Prevenire e contrastare con azioni positive, agire sull’educazione dei ragazzi singolarmente, ed intervenire tempestivamente ai primi segnali di aggressività e di disagio personale. Questa è una sfida che si vince solo se si lavora tutti insieme”.

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