Mondragone (Caserta) – I fenomeni estremi di una crisi climatica hanno trasformato letteralmente i temporali di settembre in qualcosa di pericoloso e spaventoso. Questa mattina, infatti, la città di Mondragone è stata colpita da una tromba d’aria e da una conseguenziale bomba d’acqua che hanno provocato alcuni danni in alcuni quartieri della località litoranea. – continua sotto –
Uno degli episodi più gravi è quello verificatosi in via Cementare, oggi rinominata via Diocleziano, dove la tromba d’aria ha distrutto l’impianto fotovoltaico dell’immobile dove insiste lo storico panificio Pagliaro di Mondragone. I pannelli sono volati, intorno alle 7, giù dal tetto e come ci ha fatto notare il proprietario Giampaolo Pagliaro, che ci ha concesso anche delle foto, le forti raffiche di vento e pioggia hanno causato danni anche al muro e al cornicione.
Sul posto sono dovuti accorrere i vigili del Fuoco di Mondragone e in base ad una prima stima i danni ammonterebbero a circa 30mila euro. Fortunatamente non si registrano danni a persone e al personale del panificio che di solito di buon mattino si recano a lavorare. Nel contempo il piazzale-giardino davanti alla proprietà di Pagliaro ora è diventata un’area occupata da ciò che resta dell’impianto fotovoltaico distrutto e dalle macerie.
Intanto, sono numerose le segnalazioni dei danni in città. Presso il cimitero comunale, in località la Starza, il vento forte ha fatto precipitare un cipresso secolare, il quale cadendo ha rotto il muro di recinzione e fortunatamente non c’erano passanti a quell’ora. Al riguardo sui social montano polemiche sulla manutenzione degli alberi cimiteriali che a questo punto costituiscono con i loro rami secchi e con la loro chioma un vero e proprio pericolo. – continua sotto –
Ma la situazione più incresciosa si registra in località Levagnole, dove insiste la stradina che dalla via Provinciale Incaldana, porta al Belvedere dove sorge lo storico santuarietto di Maria SS Incaldana, patrona della città di Mondragone. Ebbene, lungo questa traversa, che supera i campi e conduce appunto al luogo di culto amato dai mondragonesi, i quali ogni anno partono da qui per la storica processione con l’icona antichissima della Vergine Maria, stamane si sono abbattuti numerosi alberi e i canali già riempiti di detriti per l’alluvione di marzo, ora versano in condizioni pietose. Su tale arteria la tempesta che scaricò acqua piovana a go go arrecò danni anche al pontile, che perse metà della sua spalla di cemento armato.
In base alla segnalazione effettuata stamane dall’agricoltore Basilio Tucci, il canale di scolo delle acque non esiste quasi più in quanto pieno di detriti e spazzatura. “Dovrebbe essere una strada trattata come un giardino per la storia e il valore che ha, – ha ribadito Tucci – invece la tromba d’aria di oggi ha messo in evidenza come la stessa sia caratterizzata da scarsa manutenzione e indifferenza da parte dei cittadini e delle istituzioni locali. Non voglio apparire come uno sciacallo sugli eventi infausti, ma non mi piace il silenzio di tutti su questi problemi cittadini, perché magari ci si accontenta dei contentini”. I vigili del fuoco, per liberare la carreggiata, hanno dovuto tagliare gli alberi caduti e i rami, però ora fanno bella mostra nei fossati. “Ci aspettiamo per lo meno un sopralluogo della Protezione Civile e dell’amministrazione comunale per ridare dignità a questo luogo, visto che si attendono interventi concreti dal mese di marzo”, ha tuonato Tucci.
In effetti l’area di Levagnole soggetta già al problema idrogeologico necessiterebbe prima di tutto di uno studio e di una progettazione di risanamento dell’area che sorge a pochi passi da una zona termale. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA