Nonostante la decisione di collaborare con la giustizia non avrebbe rivelato i dettagli più significativi dal punto di vista economico del suo rapporto con il boss dei Casalesi Michele Zagaria (nella foto). Così Luigi Cassandra, imprenditore ed ex assessore del comune di Trentola Ducenta (Caserta) nella seconda metà degli anni 2000, è stato condannato e ha subìto la confisca del patrimonio. – continua sotto –
E’ quanto emerge dalle motivazioni della sentenza di condanna a carico di Cassandra, condannato a maggio dalla Corte di Appello di Napoli (le motivazioni sono state depositate solo di recente) sulla falsariga di quanto deciso in primo grado nel 2016 dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a tre anni e sei mesi di carcere per intestazione fittizia e riciclaggio con l’aggravante mafiosa insieme alla moglie Marisa Costanzo, che ha avuto un anno e quattro mesi, e a Michele Zagaria (tre anni e sei mesi).
Per la Procura anticamorra, Cassandra sarebbe uno dei prestanome storici di Zagaria. La vicenda riguarda in particolare il complesso turistico “Night&Day” realizzato da Cassandra con i soldi di Zagaria provento delle attività illecite del clan. In appello Cassandra ha ammesso di aver fatto parte del clan dal 2000 al 2011, ma che il complesso turistico era stato realizzato prima e senza i soldi del boss. Dichiarazioni che per i giudici di secondo grado sono state “esclusivamente difensive” e rese per “evitare la confisca del complesso turistico e delle attività”. Per questo motivo non hanno sono state concesse a Cassandra le attenuanti della collaborazione né quelle generiche.