Aversa (Caserta) – Aversa come Roma, è una “città eterna”. Eterna, in questo caso, nella sua immutabilità nel risolvere problematiche spicce segnalate dai cittadini. Perché basta pensare che – al di là dell’attività di edificazione cresciuta nel corso degli anni al punto che si parla di voler, ma sembra solo una di quelle buone intenzioni di cui sono lastricate le vie dell’inferno, realizzare il “consumo zero” del suolo – carenze e problematiche restano costanti negli anni. – continua sotto –
Una di queste è l’attenzione per i diversamente abili che pure fanno parte di quella categoria di cittadini che dovrebbe essere tutelata dall’assessorato alle Politiche sociali. La mancanza di attenzione si manifesta in maniera evidente nel problema delle barriere architettoniche denunciate da anni da cittadini aversani costretti a vivere utilizzando perennemente la sedia a rotelle.
E’ da tempo che Carlo Zaccariello, oggi presidente uscente della Consulta dei diversamente abili, segnala l’impossibilità di accedere all’ufficio postale di via Corcioni per la presenza di scale insormontabili per chi è costretto ad usare una sedia a rotelle. Analoga segnalazione fu fatta, anche attraverso le colonne di Pupia, per l’inaccessibilità del bancomat presente all’ufficio postale di viale Europa.
Sono trascorsi anni e anni da quelle segnalazioni ma ancora oggi la situazione non è cambiata mentre sono cambiati sindaci ed assessori alle Politiche sociali. A parte un timido tentativo fatto dal sindaco Domenico Ciaramella per risolvere il problema segnalato per l’ufficio postale di via Corcioni nessuno è intervenuto e tutto è rimasto uguale, anzi peggiorando nel frattempo malgrado la legge sull’abbattimento delle barriere architettoniche sia stata varata nel 1989. E pensare che il problema in via Corcioni fu segnalato nel 2011, nel 2022 è ancora irrisolto. La domanda è: chi dovrebbe intervenire per far rispettare una legge dello Stato?
