Aversa (Caserta) – Doveva essere il giorno della verità per i conti del Comune di Aversa. Invece, la seduta urgente del Consiglio comunale prevista per stamani, sabato 22 ottobre, alle 10.30, per discutere dei rilievi presentati dalla sezione di controllo della Corte dei Conti relativi, soprattutto, alla mancata cancellazione dalle poste attive di 20 milioni di euro dal fondo di crediti di dubbia esigibilità, perpetuando l’errore a partire dal 2017 sino ad oggi, e dare vita alla procedura di rientro con il riequilibrio, è stata revocata dal presidente Carmine Palmiero, su istanza del sindaco Alfonso Golia che l’aveva richiesta. – continua sotto –
Nel pomeriggio di ieri sono arrivate al protocollo dell’Ente le prescrizioni della Corte dei Conti che chiede, in pratica, la riapprovazione con correzione dei consuntivi 2020 e 2021 e del bilancio preventivo 2022-2024. Così, in serata, il presidente Palmiero ha ritenuto annullata la convocazione della seduta poiché venuta meno la motivazione d’urgenza. “E poi dicono che li chiamiamo ‘dilettanti allo sbaraglio’”, è stata la reazione a caldo del consigliere di opposizione Alfonso Oliva di Fratelli d’Italia. “La Corte dei Conti ha sentenziato che i bilanci sono falsi, di ciò il sindaco ne aveva piena consapevolezza, pertanto deve dimettersi”, ha commentato la consigliera Eugenia D’Angelo del Pd – sponda opposizione (leggi qui l’articolo).
La consigliera Luisa Motti, già nella mattinata di ieri, aveva inviato una nota al presidente del consiglio Palmiero e al prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, in cui contestava l’atto di convocazione del Consiglio. «Rilevo – scriveva Motti – che non sono precisati quali siano i motivi d’urgenza da lei riscontrati, il che non consente ai consiglieri di poterli condividere o meno, cosa assolutamente necessaria perché gli stessi possano avvalersi delle loro facoltà; tengo a evidenziare, a tal proposito, che una convocazione d’urgenza del massimo organo di rappresentanza si traduce obiettivamente in una lesione del fondamentale diritto-dovere dei consiglieri (posto a garanzia della comunità) di assumere la massima conoscenza possibile degli atti».
«Sottolineo – continua – che, data la gravità estrema delle questioni poste all’ordine del giorno e la mole degli atti che è necessario prendere in esame, quel diritto-dovere è da considerarsi incomprimibile; tengo a precisare inoltre – anche se superfluo – che l’intervento di un organo di controllo e garanzia quale la corte dei conti che, come tale, è stato ripetutamente chiamato in causa a tutela degli interessi collettivi della città, è da considerarsi come parte della vita amministrativa dell’ente e non come calamità da scongiurare». Da queste considerazioni la contestazione della «convocazione della immotivata procedura d’urgenza da lei adottata per la convocazione del consiglio comunale, di cui chiedo la revoca; la diffido, in ogni caso, dal consentire che l’organo assuma atti deliberativi che, eventualmente, sarebbero sottoposti a richiesta di annullamento». – continua sotto –
Sulla stessa scia il capogruppo Dem Paolo Santulli che ha ricordato le continue segnalazioni fatte alla procura della Corte dei Conti per un eventuale falso in bilancio, affermando: «Ovviamente, la riunione dei capigruppo è stata disertata perché allo stesso modo la minoranza non riteneva sussistere i criteri di urgenza».
Da parte sua, in merito alle presunte “carte tenute nascoste”, il sindaco Alfonso Golia aveva precisato: «Mi preme riferire che non è così. Per due ordini di motivi: uno perché tutti i consiglieri possono chiederne copia e prenderne visione sempre, per legge. Ciò detto, e vengo al secondo motivo, proprio io ho scritto a tutti i consiglieri comunicando via pec che tutta la corrispondenza è depositata presso l’ufficio ragioneria. Non ho nulla da nascondere: ci sono delle osservazioni è una rideterminazione del fondo crediti di difficile esazione del 2017, affronterò anche questa storia».
