Aversa (Caserta) – Area di crisi nell’amministrazione aversana. Doveva essere il Consiglio comunale giunto al momento opportuno per ribadire, dopo le prescrizioni da parte della Corte dei Conti, l’unità e la tenuta della coalizione guidata dal sindaco Alfonso Golia, ma si è rivelata, invece, una seduta che potrebbe anche essere l’ultima di questa consiliatura se non si riuscirà a ricomporre una maggioranza stabile. – continua sotto –
Appena nove, sindaco compreso, i consiglieri comunali di maggioranza presenti: Domenico Menale, Antonio Andreozzi, Mariano Scuotri, Paolo Cesaro, Vincenzo Angelino, Marco Girone, Federica Turco, Pasquale Fiorenzano, oltre al presidente del Civico consesso, Carmine Palmiero, che, per questo, è stato accusato di ambiguità da parte delle opposizioni.
«Cosa è successo? Semplice, – afferma la consigliera comunale Dem, sponda opposizione Eugenia D’Angelo – il gruppo dei Moderati che fa capo al consigliere regionale Giovanni Zannini era assente. È un segnale politico di una chiarezza lapalissiana. Chiedono l’assessorato per Roberto Romano o per persona da lui designata. Il sindaco dovrebbe prendere atto che non ha più la maggioranza in Consiglio comunale e dimettersi per porre fine a questa agonia. Così la città non può essere amministrata. Inoltre, oggi la situazione è ulteriormente compromessa dalle prescrizioni della Corte dei Conti. Non so quanti consiglieri di maggioranza vogliano assumersi la responsabilità di votare i documenti contabili che saranno predisposti da assessore e dirigente, dopo essere stati tenuti all’oscuro dei rilievi istruttori inviati».
Sulla stessa scia le dichiarazioni dei consiglieri comunali di opposizione Gianluca Golia, Francesco di Palma e Luigi dello Vicario del “Gruppo per Aversa”: «La maggioranza non ha più i numeri, nemmeno in seconda convocazione. Oramai, il triste dato politico mette in luce la totale incapacità amministrativa di questa maggioranza. Maggioranza caratterizzata solo ed unicamente da lotte intestine volte al raggiungimento di obiettivi personali e no per il bene della città. Non ci sono più slogan che tengano rispetto alla desolante situazione che sta attanagliando la città per colpa di questo pantano amministrativo indotto da atteggiamenti a dir poco vergognosi. Il sindaco, assieme alla sua giunta, dovrebbe avere uno scatto di dignità e rassegnare le dimissioni, anche perché tale situazione lede fortemente l’immagine di questa città». Stesso concetto espresso da Paolo Santulli: «Sono in politica da decenni e, a mia memoria, non ricordo affatto una situazione di questo tipo. A rimetterci è la città. Mi auguro ci sia uno scatto di dignità da parte del primo cittadino». – continua sotto –
Ma, da quanto è dato sapere, il sindaco Golia non ha alcuna intenzione di abbandonare mettendo fine alla consiliatura con un anno e mezzo di anticipo. Starebbe, infatti, già pensando ad organizzare la prossima seduta di Consiglio comunale, quella in cui si dovrebbero riapprovare, così come chiesto dalla Corte dei Conti, i consuntivi corretti relativi agli anni 2020 e 2021 e il bilancio programmatico 2022-2024. Da correggere la cifra relativa ai crediti di facile esazione che la Corte ritiene non calcolata correttamente. Sono in molti a chiedersi se troverà mai i numeri per riuscirci.
Per la cronaca, il Civico consesso, nella seduta di ieri pomeriggio, avrebbe dovuto approvare, tra gli altri punti in discussione, il Regolamento Edilizio Sostenibile. L’approdo naturale dopo essere stato presentato nei mesi scorsi, ai cittadini, addetti ai lavori e associazioni dai redattori, dal sindaco Golia e dal vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Marco Villano, dopo il via libera in commissione consiliare Urbanistica all’unanimità, proprio su iniziativa di Villano. L’atto contiene delle previsioni all’avanguardia per quanto riguarda l’edilizia sino a giungere a edifici praticamente autosufficienti, suoli permeabili benché utilizzati e così via.
