Aversa (Caserta) – Pre-dissesto, questo il vocabolo che aleggia sui conti del Comune di Aversa. Un vocabolo che prende sempre più corpo anche perché si è appreso che nella giornata di domani, martedì, il sindaco Alfonso Golia sarà ascoltato presso la sezione controllo della Corte dei Conti regionale. Insomma, conti del comune normanno sotto la lente dei magistrati contabili, ma, occorre subito dirlo, per atti che si sarebbero verificati negli anni 2016, 2017 e 2018. Un esame che non fa presagire nulla di buono per gli aversani che rischiano di vedersi addebitare somme che andranno recuperate attraverso maggiori tassazioni. Insomma, piove sul bagnato considerato il momento storico-economico congiunturale. – continua sotto –
A lanciare l’allarme è la consigliera comunale Dem di opposizione Eugenia D’Angelo: «Dopo oltre due anni di gogna mediatica, di accuse infamanti, i fatti e la Corte dei Conti ci danno ragione. Pare che le finanze del Comune di Aversa siano talmente disastrate che è necessario concordare un piano di pagamenti e di rientri con l’approvazione dei magistrati contabili: questo si chiama Piano di Rientro Pluriennale Finanziario, quello che i dissidenti della prima ora proposero già nel 2020, per evitare che la situazione finanziaria dell’Ente precipitasse verso il dissesto».
«Ma vi pare credibile – incalza D’Angelo – che sindaco, assessore e dirigenti si accorgono, solo adesso, dopo oltre tre anni di amministrazione, che il Comune sta rovinato? Noi, umili consiglieri, ce ne siamo resi conto dopo appena tre mesi così come l’ex assessore Nico Carpentiero che, per non aver voluto avallare rendiconti e bilanci non veritieri, è stato revocato e infamato. Ma forse prima c’era la necessità, per accordi politici presi in luoghi lontani dalla casa comunale, di non avere tra i piedi la Corte dei Conti? O forse era necessario buttare fuori dalla maggioranza quei consiglieri scomodi che nell’interesse della città ponevano troppe domande e pretendevano spiegazioni esaustive, atti e documenti certificati?». «Due – conclude D’Angelo – le opzioni: hanno certificato, sottoscritto e votato il falso sapendo che era falso oppure sono incompetenti ed asini. In entrambi i casi, sarebbe ora che si dimettessero».
«Se avessi potuto scommettere un fiorino – risponde il sindaco Golia – l’avrei fatto sulla scontatezza e approssimazione delle dichiarazioni della consigliera D’Angelo. Per taluni consiglieri diventa tutto una spettacolarizzazione ed una strumentalizzazione senza però conoscere un rigo delle osservazioni della Corte, sezione controllo, con la quale abbiamo sempre collaborato fornendo ogni utile informazione. Talmente che non si conosce l’argomento per chiudere la polemica basterebbe ricordare che il primo bilancio consuntivo dell’amministrazione Golia è stato votato anche dai consiglieri protagonisti del ribaltino». – continua sotto –
«La contestazione della Corte – spiega Golia – è sostanzialmente sui bilanci consuntivi del 2016, 2017 e 2018, in ordine: amministrazione De Cristofaro e commissario prefettizio. Da quei dati contabili noi abbiamo costruito il risanamento dell’ente che, fortunatamente, prosegue con risultati che corrispondono al percorso che l’assessore Sagliocco aveva negli atti programmato. Inutile aprire una nuova discussione sulle motivazioni che mi hanno portato al defenestramento del primo assessore alle Finanze, è noto a tutti che la mia scelta, seppur sofferta, fu dettata da un immobilismo nella preparazione degli atti che spettano alla parte politica. È opportuno anche ribadire che nessuna osservazione fu mossa sui consuntivi oggi messi in discussione dalla sezione controllo, né dall’ex assessore né dai consiglieri eletti nel giugno 2019».
«Oggi, molto probabilmente, – conclude il sindaco – saremo chiamati ancora una volta a porre rimedio agli errori delle gestioni passate targate centrodestra, lo stesso centrodestra che in modo camaleontico sta provando a riorganizzarsi come “il nuovo”. Noi ci siamo candidati per attuare politiche di risanamento e lo faremo con determinazione e rigore. Le contestazioni dei protagonisti del ribaltino si sono dimostrate infondate tanto è vero che tutto ciò che ci viene contestato è frutto di errori contabili che non riguardano la nostra gestione».