Gricignano (Caserta) – L’approvazione in Consiglio comunale della volontà politica di addivenire ad un accordo per il completamento delle opere di urbanizzazione nella cosiddetta “Zona Nato” di Gricignano ha fatto registrare non solo tensioni tra maggioranza e opposizione ma anche diverse “sorprese” che hanno destabilizzato gli equilibri politici all’interno delle due stesse coalizioni. – continua sotto –
DI LUISE: “SIETE PERICOLOSI”. MORETTI SI ASTIENE, RUSSO ASSENTE – Tra le fila della maggioranza, il consigliere Gianluca Di Luise ha preso le distanze (ulteriormente) dal sindaco Vincenzo Santagata e dai suoi fedelissimi, giudicandone “pericoloso” l’atteggiamento poiché l’accordo, così come concepito, potrebbe comportare, a suo avviso (ma non solo suo), rischi di danno erariale. L’opposizione, invece, ha votato contro, tranne Andrea Moretti, che si è astenuto. Scelta, questa dell’ex sindaco, che avrà minato sicuramente i rapporti, comunque mai stati idilliaci, col capogruppo Vittorio Lettieri al quale, tra l’altro, già gli erano “girate” per l’assenza del consigliere Raffaele Russo, figlio di Francescantonio Russo, guarda caso ex assessore all’epoca della sindacatura Moretti. Un aspetto che lascia pensare come, forse, la “vecchia guardia”, che negli anni ‘90 fu fautrice della convenzione con il “Consorzio per Gricignano” per il programma di edilizia popolare in quell’area, abbia voluto “difendere” quell’atto (parole di Moretti) ma farsi da parte, né approvando né contestando.
LA CONVENZIONE, LE OPERE FINORA “FANTASMA” E LA POLIZZA – Ma veniamo ai fatti. In virtù di una convenzione stipulata il 12 settembre 1994 tra il Comune e un gruppo di imprese costituitesi nel “Consorzio per Gricignano”, da oltre un decennio nella “Zona Nato”, alla estrema periferia di Gricignano, nei dintorni della base americana della Us Navy, sono sorti diversi parchi residenziali dove attualmente centinaia di famiglie, pur versando regolarmente i tributi comunali, vivono in una sorta di “zona grigia” priva di qualsiasi servizio pubblico o attività commerciale. Esattamente il contrario del contesto in cui risiedono, a pochi metri di distanza, le famiglie dei militari americani e, qualche chilometro più in là, gli abitanti del centro. Non solo, restano da completare opere di urbanizzazione primaria e secondaria previste dal programma costruttivo legato alla convenzione del 1994.
A garanzia di quelle opere fu stipulata una polizza assicurativa da 5 milioni e mezzo di euro. Quella convenzione, dopo essere stata ripresa nel 2004, risulta scaduta il 12 settembre 2012. Secondo il Consorzio, la scadenza è datata 12 settembre 2015 in forza del “Decreto del Fare” che prolungava i termini di scadenza di ulteriori 3 anni, ma, come fecero notare i tecnici comunali dell’epoca e l’allora vicesindaco Andrea Aquilante, quel decreto del 2013 (governo Letta) non poteva essere applicato alla convenzione in questione poiché esso prorogava i termini di scadenza di contratti in essere e non già scaduti, in quel caso da un anno. Ad ogni modo, nel 2017 l’allora amministrazione Moretti mise ad incasso la polizza di 5,5 milioni per completare le opere non realizzate, ma il Consorzio si oppose, innescando un contenzioso giudiziario, ancora in corso, e addirittura chiedendo un risarcimento di 2 milioni di euro per “danni di immagine e patrimoniali”. Contenzioso che, tuttavia, ha visto soccombere il Consorzio al Tar e anche in Cassazione, quest’ultima che il 1 dicembre 2021 ha rinviato gli atti per la precisazione delle conclusioni al 22 dicembre 2022 dinanzi al giudice del Tribunale Civile, evidenziando l’insussistenza della pregiudizialità e la natura autonoma del contratto di garanzia. – continua sotto –
L’IDEA DEL NUOVO ACCORDO – Sta di fatto che, fino ad oggi, di quei lavori di urbanizzazione nemmeno l’ombra. E qui è nata l’idea dell’amministrazione Santagata per sbloccare l’impasse: stipulare un nuovo accordo con il Consorzio che prevede, da parte delle imprese, oltre al completamento dei lotti (si parla di altri 500 alloggi), la realizzazione di opere per 1,8 milioni e, a metà del loro completamento, quindi raggiunto l’importo di 900mila euro, il Comune rinuncerà al giudizio sull’escussione della polizza da 5,5 milioni, in cambio di un’altra polizza da 3,5 milioni da parte del gruppo di imprese e opere di ristoro per circa 3 milioni (tra cui manto erboso e spogliatoi nello stadio di via Falciano, ampliamento scuola di via Fermi, parcheggio interrato e piazza nell’area del plesso scolastico in via Aversa, dinanzi all’ufficio postale).
I DUBBI DI DI LUISE E LA RELAZIONE DELL’ARCHITETTO RICCIARDIELLO – Un’intenzione, questa di Santagata & C., che ha suscitato forti dubbi nel consigliere Di Luise, dal momento che per il Comune, in fase giudiziale, si è creata una situazione favorevole e che tra poco più di due mesi il tribunale civile si pronuncerà: “Dal punto di vista logico e razionale – scrive Di Luise in una relazione letta pubblicamente durante l’ultima seduta consiliare – l’azione amministrativa avrebbe potuto aspettare la conclusione della fase processuale dinanzi al Tribunale Civile, considerato che mancano quasi 100 giorni alla precisazione delle conclusioni, e poi eventualmente decidere attraverso una valutazione peritale delle opere ancora da realizzare”. Sì, perché quell’importo di 1,8 milioni è stato quantificato dal Consorzio e, almeno così pare fino ad oggi, preso “per buono” dall’amministrazione comunale, senza che fosse incaricato un perito di parte per un riscontro. In realtà, questa perizia già esiste e indica una cifra ben superiore. E’ quella dell’architetto Teresa Ricciardiello, ex responsabile dell’ufficio tecnico comunale, che nel 2019, in una relazione tecnica al programma costruttivo, indicò il totale delle opere ancora da corrispondere ad oltre 3,2 milioni di euro. Ma, con rivalutazione dei prezzi dal 1995 a settembre 2019, quindi da aggiornare al 2022, la cifra salirebbe ad oltre 5 milioni, praticamente l’importo della polizza che l’allora dirigente, infatti, consigliava di escutere.
Nel dettaglio, secondo i calcoli di Ricciardiello, 1,8 milioni basterebbero solo per le opere di urbanizzazione primaria ma vanno aggiunte opere di urbanizzazione secondaria, quali realizzazione nell’area del complesso sportivo in zona Falciano di 2 campi di calcetto, 6 campi da tennis, spogliatoi e pista di atletica leggera per un totale di 846.072,90 euro; tribuna squadra ospite 221.283,34 euro; spese tecniche 293.843,17 euro; totale 3 milioni e 232.274,84 euro. E bisogna poi aggiungere: realizzazione sala polifunzionale; urbanizzazioni secondarie e terziarie poiché nella convenzione del 1994 il Consorzio si obbliga a realizzare tutte le opere di infrastrutture primarie, secondarie e terziarie così come previste nel programma costruttivo approvato nel rispetto delle previsioni e sotto la sorveglianza di quanto dovuto per il contributo afferente gli oneri di urbanizzazione; le somme per l’acquisizione del suolo qualora la procedura di esproprio non sia stata ultima ai sensi dell’articolo 5 della convenzione del 1994; la mancata consegna delle aree libere al Comune in quanto occupate illegittimamente. – continua sotto –
RISCHIO DANNO ERARIALE – Sulla base di questi dati per il consigliere Di Luise, ma anche per l’opposizione guidata da Lettieri e per l’ex vicesindaco Michela Caiazzo, oggi indipendente, che hanno votato contro l’ipotesi di accordo, è chiaro che potrebbe determinarsi una responsabilità erariale a fronte di una transazione caratterizzata da condizioni svantaggiose per il Comune. “E non si comprende – sottolinea Di Luise – quali sarebbero gli effetti sulle attività edilizie non ancora realizzate”, ossia “se l’accordo transattivo è idoneo a ripristinare la potenzialità edificatoria in favore del Consorzio per il completamento dei lotti previsti della originaria convenzione”.
IL CONSORZIO PUÒ COSTRUIRE ALLOGGI? FANNO CUBATURA? – A proposito di “potenzialità edificatoria”, il consigliere Lettieri ha rilevato che il consorzio ha fatto inserire una clausola che dichiara la edificabilità delle aree. Clausola che proprio Lettieri, durante il Consiglio, ha chiesto di eliminare poiché svantaggiosa. Inevitabile la domanda: ma il consorzio può costruire nonostante la convenzione sia scaduta da 10 anni? Su questo punto le tesi sono contrastanti: c’è chi sostiene che il programma costruttivo sia ancora valido e basti stipulare un nuovo accordo; c’è chi, come l’opposizione, ritiene che il programma costruttivo è subordinato alla convenzione, così come i permessi a costruire, quindi è scaduto. Altro quesito: i nuovi 500 alloggi costituirebbero cubatura per il piano urbanistico comunale? Anche qui pareri discordanti legati ai dubbi sulla scadenza del programma costruttivo: potrebbero non incidere sul Puc se il programma fosse ancora valido, ma lo è?
SANTAGATA: “ACCORDO VANTAGGIOSO” – Da parte sua, il sindaco Santagata, sostiene che l’accordo sarà vantaggioso e sulla questione degli importi spiega: “Noi non abbiamo chiesto degli importi, abbiamo chiesto delle opere. Al di là della rivalutazione dei prezzi, se noi abbiamo chiesto la scuola loro dovranno realizzarci la scuola. Quindi, parliamo di opere e non di computo metrico”. Sulla “fretta” della stipula di un nuovo accordo, il primo cittadino ha poi aggiunto: “Potevamo andare avanti nel contenzioso ma, dal momento che c’è un secondo giudizio a latere che potrebbe addivenire ad un lodo arbitrale, quindi con ulteriori spese e perdite di tempo, che sono passati trascorsi oltre quattro anni dall’avvio del contenzioso e siamo ancora al primo grado di giudizio, avrebbe significato non mantenere impegni con i nostri concittadini e non raggiungere risultati che ritengo convenienti sia per il Comune che per i cittadini”. Mentre sul programma costruttivo si dichiara certo, come sottolineato in Consiglio, che sia valido a prescindere dalla scadenza della convenzione e che quindi il Consorzio, in quanto detentore del diritto di superficie su quei terreni, può edificare versando i dovuti oneri. IN ALTO IL VIDEO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 14.09.2022