Dopo la prefazione al libro di Raffaele Crisileo sull’odissea del maresciallo dei Carabinieri Alfonso Bolognesi, dal titolo “Vittima innocente”, che porta la firma del celebre accademico e giurista Patrizio Gonnella, presidente nazionale di “Antigone”, esperto del Consiglio d’Europa, segue il commento di un’altra personalità internazionale, Abuna Ibrahim Faltas, vicario custodiale a Gerusalemme e mediatore di pace per bolla papale in Medio Oriente, filosofo, teologo e scrittore di fama mondiale. – continua sotto –
A breve la presentazione del volume e Padre Faltas, come Patrizio Gonnella, e altri nomi di eccezione, come il generale di corpo d’armata Domenico Cagnazzo, ispettore regionale per la Campania dell’Associazione Nazionale Carabinieri, e tanti altri, hanno assicurato la loro presenza, al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania “Vanvitelli”, a Santa Maria Capua Vetere (Casertat), per la cerimonia di presentazione del volume dell’avvocato Crisileo. Un evento organizzato dal professor Raffaele Santoro, ordinario di diritto ecclesiastico, che ha firmato la postfazione dell’opera.
Per la cronaca, Alfonso Bolognesi dopo 14 anni di processo, 3 procedimenti penali subiti e 4 anni di carcere espiati è stato assolto in sede di giudizio di revisione dalla Corte di Appello di Roma ed è in procinto di discutere la sua ultima causa: la decisione della stessa Corte di Appello capitolina sull’errore giudiziario subito.
Padre Faltas scrive: “Ho letto questo libro e mi ha veramente commosso perché’ narra di un uomo, un carabiniere, un credente che ha vissuto una tragedia terribile provando su se’ stesso, da innocente, la piu’ dura delle esperienze umane: quella di essere ristretto in una cella e di perdere la libertà e la dignità. L’ho conosciuto personalmente durante la mia ultima visita in Italia, a Caserta, un mese fa: era in compagnia del mio amico Raffaele Crisileo e durante il nostro colloquio Alfonso mi ha espresso il suo più grande desiderio: quello di essere ricevuto in forma privata da Papa Francesco. Perché questo lo farà risorgere. Conoscendo Sua Santità, credo che presto Alfonso sarà accontentato. Egli poi mi ha raccontato la sua esperienza in carcere, che gli ha stravolto la vita. Mi sono rimasti impressi alcuni passaggi della sua storia, le sue sofferenze, il suo viatico, le sue difficoltà e alcuni passi del diario scritto in carcere e riportati nel libro di Raffaele Crisileo. Grande la sua fede (nel volume è descritto ad esempio quando lui, da una finestra vedeva una croce, mentre la sera scendeva le scale del penitenziario)”. – continua sotto –
“Questo libro, che consiglio da leggere, – continua Faltas – è un viaggio nella vita di quest’uomo dotato di grande forza d’animo e di coraggio: un carabiniere con una ferita ancora sanguinante. Ma parlando con lui l’ho trovato senza rancore e astio verso nessuno. Quello di Alfonso è l’atteggiamento di un vero cristiano nella cui vita c’è spazio solo per il perdono e la misericordia. Mi ha promesso di venirmi a trovare a Gerusalemme e io lo aspetto a braccia aperte. Un modo di essere, il suo, da prendere ad esempio: mai perdere la fede e la speranza perché alla fine c’è sempre ‘Chi’ ci indicherà la strada da seguire per farci risorgere”.
Nella foto, da sin. il maresciallo Bolognesi e Padre Faltas