Affittacamere abusivo e col Reddito di Cittadinanza coltivava marijuana: blitz nel Verbano

di Redazione

I finanzieri del gruppo di Verbania, nel corso di un servizio di polizia finalizzato alla repressione delle violazioni tributarie, hanno rinvenuto, a Trarego Viggiona, una coltivazione di marijuana gestita da un uomo del posto, con precedenti penali, che risultava contestualmente essere host di una struttura ricettiva presente su un noto sito per la ricerca di alloggi o camere in affitto per brevi periodi e percettore del Reddito di Cittadinanza dal novembre 2020. – continua sotto – 

Quest’ultima circostanza contrastava però anche con l’essere titolare, dal maggio 2021, di una partita iva relativa alla coltivazione di piante per la preparazione di fibre tessili. Dagli approfondimenti espletati attraverso l’applicativo della Dorsale Informatica, che incrocia tutte le risultanze delle banche dati in uso al Corpo, non risultava però avere intrattenuto alcuna operazione commerciale propria di una normale attività imprenditoriale.

Ottenuta l’autorizzazione da parte della Procura della Repubblica, visto che l’attività imprenditoriale coincideva con l’abitazione, la pattuglia dei finanzieri, nel corso delle operazioni di accesso domiciliare ai fini fiscali, rinveniva, in una stanza al piano terra della struttura ricettiva, oltre 100 piante e fascine di cime di cannabis in fase di essicazione.

In considerazione che l’abitazione si trovava al limite di una zona impervia e boschiva del Monte Ologno, consci dell’indispensabilità di rinvenire la piantagione da cui provenivano le piante recise rinvenute, i finanzieri richiedevano la collaborazione della Sezione Aerea di Varese. La ricognizione aerea, supportata sul campo dalle Fiamme gialle verbanesi, portava ad individuare, in un’area poco distante dall’abitazione dell’agricoltore ma coperta su tutti i lati dagli alberi, un terreno utilizzato per la coltivazione della cannabis sul quale vi erano ancora 55 piante in fase di maturazione. Le analisi immediate dei campioni delle piante di cannabis, già essiccate o in fase essicazione o maturazione, evidenziavano, in taluni casi, punte di THC superiori al 20%. – continua sotto – 

Le operazioni fiscali lasciavano quindi il posto alle attività di polizia giudiziaria e veniva pertanto condotta una approfondita attività di perquisizione che portava a rinvenire, una macchina sottovuoto termosigillante, rotoli di buste di plastica per sottovuoto e bilancino di precisione oltre a marijuana pronta per il consumo. Inoltre, l’agricoltore non veniva trovato in possesso di macchinari per il possibile trattamento o lavorazione ai fini tessili, cosmetici o alimentari della cannabis, né documenti commerciali che potessero dimostrare la sua appartenenza alla filiera produttiva artigianale o industriale di questo prodotto.

Considerato che il quadro così emerso portava a ritenere che la destinazione delle infiorescenze fosse rivolta alla vendita a scopo psicotropo ed anche in virtù dell’ingente quantitativo ottenibile, quantificato in circa 20 chili, l’uomo veniva arrestato e le 161 piante, dal peso lordo di 107 chili, sequestrate unitamente a quanto rinvenuto in sede di perquisizione. IN ALTO IL VIDEO

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