Malgrado gli sforzi fatti per la diversificazione degli approvvigionamenti nell’Ue “non possiamo escludere una vera crisi dell’offerta, con una carenza di gas”, ed è questa la ragione per cui è necessario predisporre un meccanismo paneuropeo di “solidarietà” tra gli Stati membri. Lo spiega la commissaria europea all’Energia Kadri Simson, in conferenza stampa a Strasburgo dopo il collegio dei commissari che ha varato un pacchetto di misure volte a contenere i rincari dell’energia. – continua sotto –
Dal canto suo, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha reso noto che sui meccanismi di limitazione dei prezzi del gas c’è oggi “una più larga comprensione tra gli Stati membri”. “Ora il nostro approccio è condiviso molto più largamente”, quindi “speriamo di poter fare progressi su queste questioni fondamentali”, ha affermato, sottolineando: “Ora è arrivato il momento di andare avanti, con un chiaro segnale che siamo un partner affidabile” per i fornitori di gas naturale, “ma non più a qualsiasi prezzo”. Per la Commissione “era importante prima di tutto stabilizzare i mercati”, aggiunge.
Intanto, sul caro energia la Ue mette in campo un nuovo pacchetto per contrastare i rincari continui del gas e, a cascata, delle bollette che famiglie e imprese faticano sempre di più a pagare. Pacchetto presentato questo pomeriggio dalla Commissione europea a Strasburgo. Tra i punti principali un tetto “dinamico” e “temporaneo” ai prezzi del gas, a breve, da utilizzare sul Ttf olandese ma estendibile ad altre piazze europee. Entro marzo 2023, un benchmark complementare al Ttf, specificamente concepito per il gas naturale liquefatto (Gnl). Stabilizzatori automatici per limitare la volatilità intraday sulla piazza olandese. Una rinnovata spinta agli acquisti congiunti in vista dell’inverno 2023-24. Un salvagente per le utilities, alle prese con richiami di margine sempre più elevati e in crisi di liquidità. E un giro di vite sul risparmio energetico, per ridurre gli sprechi tuttora diffusi.
Un pacchetto che, ha previsto il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, “non sarà l’ultimo”, dato che gli Stati membri stanno “gradualmente” arrivando a concordare “vie comuni” per fronteggiare i rincari. Mancano ancora alcuni pezzi fondamentali, ma il puzzle della risposta Ue alla crisi energetica amplificata dalla guerra in Ucraina si va via via componendo. I consumi di gas russo, osserva la Commissione, sono calati al 9% delle forniture via tubo in settembre e al 14% se si include il Gnl, rispetto al 41% via tubo e al 45% includendo il Gnl nel 2021. Le scorte sono oramai piene al 91-92%, ma la situazione resta “estremamente impegnativa”, dato che la vera sfida sarà riempire i serbatoi per l’inverno 2023-24. Pertanto, l’esecutivo Ue propone una serie di misure “temporanee”.